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Editoriali

Libere vacanze in libero stato

Redazione

Insulti social per troppe sole e troppo sale. Gli incattiviti dell'estate contro Maria Elena Boschi e gli yacht. Meglio la dolce vita che la vita agra

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Ma quale sarebbe la colpa? Il sole, il sale, la barca “che però è uno yacht”, o la mascherina che “vergognatevi, non indossate”. Gli insulti che sono stati lanciati contro Maria Elena Boschi e la sua compagnia, in vacanza a Ischia, sono la cifra del nostro impazzimento, il paese entrato nella sua fase malmostosa.

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Ma quale sarebbe la colpa? Il sole, il sale, la barca “che però è uno yacht”, o la mascherina che “vergognatevi, non indossate”. Gli insulti che sono stati lanciati contro Maria Elena Boschi e la sua compagnia, in vacanza a Ischia, sono la cifra del nostro impazzimento, il paese entrato nella sua fase malmostosa.

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A corto di grandi polemiche letterarie, carichi di tossine da lockdown e senza innamoramenti da paparazzare, gli incattiviti dell’estate 2020 hanno riversato il loro umore guasto sulle piccole vacanze (italiane) e sulla foto (privata) dei deputati di Italia Viva. Sono stati iscritti nel registro degli indagati per reato di ferie. Da giorni, con la complicità di alcuni siti sbracati, altro paradosso – quei siti che vogliono spiegare quanto sia necessario vivere da libertini ma solo per nascondere la corda bacchettona – si processa il calzone corto e il bikini poco “onorevole”.

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Luciano Nobili, pericoloso organizzatore di vacanze estive, ha dovuto rilasciare perfino un’intervista al Corriere della Sera, per confermare che nessuna violazione è stata commessa e che tutti loro indossano regolarmente la mascherina: “Abbiamo effettuato anche dei test sierologici”.

 

Gli sputi digitali si sono concentrati sulla Boschi, altra triste abitudine, e vengono anche da sinistra dove non è mai stato superato il trauma nei confronti dello yacht, ritenuto ancora la ruspa del capitale. Detestare chi si diverte è solitamente il complesso di chi non si sa divertire. L’Italia del boom, che poi è stata l'unica Italia che davvero ci piaceva, è quella della Dolce vita e non quella de La Vita Agra.

 

Non resta a Conte che intervenire con uno dei suoi dpcm. C’è in gioco il paese e la sovranità dell’ombrellone. Va insomma salvaguardato un princìpio costituzionale mai come adesso minacciato. Libere vacanze in libero stato.

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