Roma. Dicono no all’Europa e sì alla scissione. Infatti ancora devono nascere e già sono divisi. La storia dei due partiti che vogliono l’Italia fuori dall’euro e dall’unione europea comincia un anno e mezzo fa, quando degli illustri sconosciuti fondano l’associazione Italexit. I cinque punti programmatici principali sono un referendum consultivo sull’uscita dall’Unione, l’abolizione dell’obbligo del pareggio di bilancio, la nazionalizzazione dei settori strategici, il ripristino delle tutele sui salari e l’abolizione dell’autonomia della Banca centrale europea. Tutto sommato, obiettivi non troppo lontani da quelli del grillismo delle origini. E così gli animatori di Italexit pensano subito di coinvolgere Gianluigi Paragone, all’epoca ancora senatore del M5s, ma già in rotta con i vertici pentastellati.
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