PUBBLICITÁ

Le "due" Forza Italia e la pazza idea del Cav.

Carmelo Caruso

Europeista lui, preoccupati i parlamentari. "Trattano con la Lega". E per spaventarli ancora eccone un'altra: "E se facessi un centro con Renzi, Calenda, Bonino?"

PUBBLICITÁ

Se lui apre, loro chiudono. Ogni giorno spiegano il pensiero di Silvio Berlusconi che sarebbe ‘frainteso’, ‘manipolato’ dai giornali, e ogni loro dichiarazione è un numero da acrobata, un difficilissimo mestiere di vivere che inizia con “fermo restando quanto dice il presidente” e si conclude con “non faremo mai nessun governo”, che è il contrario di quanto dice il presidente.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Se lui apre, loro chiudono. Ogni giorno spiegano il pensiero di Silvio Berlusconi che sarebbe ‘frainteso’, ‘manipolato’ dai giornali, e ogni loro dichiarazione è un numero da acrobata, un difficilissimo mestiere di vivere che inizia con “fermo restando quanto dice il presidente” e si conclude con “non faremo mai nessun governo”, che è il contrario di quanto dice il presidente.

PUBBLICITÁ

 

C’è chi non ha difficoltà a riconoscere, dentro Forza Italia, (che a questo punto sono sempre più due) che la vera novità non è tanto lo iato che si registra quotidianamente tra le interviste che rilascia il Cavaliere e i comunicati che gli uomini più rilevanti del partito assemblano e spediscono alle agenzie. “Quello che sta accadendo non ha precedenti. Comprendere Berlusconi è impossibile. Non si può imprigionare l’uomo alle forme. E però, fino a poco tempo fa, tutti i parlamentari accettavano questa dolce schiavitù. Nessuno si permetteva di andare in senso vietato” rivela un senatore che fa parte della Forza Italia con il rating tripla A, quella europeista, liberale e responsabile che duella con la Forza Italia che invece si sente protetta sotto l’ombrello della Lega.

 

PUBBLICITÁ

Al Sud, dove i parlamentari di Fi hanno (ancora) qualche voto, guardano con ostilità il Nord che starebbe trattando “dieci, quindici posti” con la Lega e ce l’hanno con Licia Ronzulli, la vera segretaria di partito, che “è più realista del re, ma dove il re non è Berlusconi ma Salvini”. Lo chiamano il “partito Ronzulli” e lo descrivono come una specie di goletta di rifugiati che si dovrebbe alla fine federare con la Lega: “Un po’ come Più Europa ha fatto con il Pd, solo che nel loro caso sarebbe Meno Europa. Non è il nome perfetto?” scherza sempre il senatore azzurro che dal sud mappa le nuove rotte. Nei territori dove le fughe da Fi, le perdite, non sono di certo una novità, ultimamente hanno preso due direzioni: Italia Viva e Fdi. A Napoli, che resta la vera Kobane di Fi, il potentissimo Luigi Cesaro, per i weberiani, “Giggino ‘a purpetta”, ha ordinato ai suoi uomini, consiglieri municipali e regionali, di fare un viaggio in Italia Viva che è un po’ l’oriente da scoprire, l’odore dell’India. “Se passa lui è un terremoto” riconoscono in Fi. Ma passa? “No. Deve ancora perlustrare”.

 

In Fdi, confermano invece che le richieste umanitarie sono numerose. In Sicilia aveva aperto la strada il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ma è passata con Giorgia Meloni anche la deputata regionale messinese (storico feudo di Fi) Elvira Amata. A Roma, nei municipi, lo switch off è gestito dai tecnici della vecchia An: “Venite da noi”. C’è una frase che gira a Montecitorio: “Dove c’è una porta, lì c’è un parlamentare di Forza Italia che bussa”. E sulla legge elettorale le cose non stanno come le raccontano i big di Forza Italia in dissenso con le mosse del Cavaliere che, in queste sere, si sarebbe fatto scappare una delle sue innumerevole pazze idee che potrebbe tradursi in un incubo per una parte di Fi: “E se mi inventassi un nuovo centro con Emma Bonino, Carlo Calenda e Matteo Renzi. Che ne pensate?”. Non è un uomo originale?

PUBBLICITÁ