La sindaca di Cascina ed europarlamentare Susanna Ceccardi (foto LaPresse)

Anche Fratelli d'Italia vuole un altro candidato alle regionali in Toscana

David Allegranti

La Lega ha proposto Susanna Ceccardi, ma dopo le parole di Tajani al Foglio anche gli uomini di Meloni frenano. Totaro: “Deve essere di Firenze e non possiamo decidere all'ultimo"

Roma. Non è l’unico, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ad avere dei problemi con la candidatura dell’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi alle elezioni regionali in Toscana. Anche Fratelli d’Italia dice che sarebbe meglio trovare un nome diverso per sfidare il centrosinistra.

 

“Ci sono dei problemi”, dice al Foglio Achille Totaro, senatore di Fratelli d’Italia. “La candidatura di Ceccardi per la verità non era stata concordata ed era stata tirata fuori prima dell’emergenza sanitaria. Adesso è tutto fermo per le trattative a livello nazionale. Non mi permetto di suggerire alla Lega chi sia meglio o peggio, ma senz’altro noi di Fratelli d’Italia avremmo delle persone autorevoli da spendere”.

 

Serve un profilo preciso, aggiunge il senatore Totaro, completamente diverso da quello della pisana Ceccardi: “Anzitutto, il candidato dovrebbe essere di Firenze, perché tra Firenze e provincia ci sono un milione di persone e se, tolti i grillini, veniamo sconfitti di nuovo lì 60-25, come già successo alle ultime amministrative, significa che perdiamo automaticamente la regione. Vincere, magari di poco, in altre province, non sarebbe sufficiente a riequilibrare la cocente sconfitta di Firenze”. Una zona in cui il candidato di centrosinistra, Eugenio Giani, è molto noto, dice Totaro, “non ha nemici, si va benvolere ed è onnipresente”.

 

“In più serve una persona che conosca bene la macchina amministrativa regionale - dice Totaro - e le problematiche della regione. L’esperienza in situazioni del genere è importante. Una persona sconosciuta per il territorio fiorentino - dove, ripeto, abitano un milione di persone, provincia compresa - difficilmente può vincere”. Totaro dice che sarebbe brutto fare dei nomi sostitutivi, “ma il centrodestra deve fare questa valutazione. Nel mio partito se ne parla, nella coalizione non so. Ma penso che a livello regionale conoscano questi problemi. Almeno, voglio sperare… Noi il territorio lo conosciamo e sappiamo che siamo già in ritardo. Dovevamo partire sei mesi fa, anche perché se vogliamo presentare delle liste civiche forti non basta un mese di campagna elettorale ad agosto”. Totaro ha ben presente quello che è accaduto in Emilia-Romagna, dove il centrosinistra ha schierato delle liste civiche competitive per battere il centrodestra.

 

In Toscana il centrosinistra, che pure non è il Barcellona di qualche anno fa, sta facendo un ragionamento simile a quello di Stefano Bonaccini. In Emilia-Romagna, Bonaccini sapeva che con i dati delle Europee avrebbe vinto il centrodestra, mentre con i dati delle comunali avrebbe vinto il centrosinistra. Ha dovuto replicare la situazione delle amministrative e c’è riuscito con tante liste civiche, compresa la sua”.

 

Il centrodestra in Toscana invece è indietro, e non da ora. “Già a Firenze abbiamo fatto le liste civiche all’ultimo minuto, e i candidati hanno preso pochissimi voti. Su 50 candidati, in 40 erano sotto le dieci preferenze. Se guardiamo invece le liste del centrosinistra, come quelle che hanno sostenuto Dario Nardella a Firenze, c’è gente che ha preso anche 600, 500 o 400 preferenze. Vengono dall’associazionismo, dal mondo dello sport, sono in grado dunque di convincere gli indecisi. Per questo dico che siamo molto indietro. La Toscana non è come le altre regioni, dove partiamo avvantaggiati. Se vogliamo invertire il trend, non possiamo decidere all’ultimo minuto”.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.