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Pomigliano o l’Ena? A Fincantieri arriva un altro amico di Di Maio

Valerio Valentini

Il liceo Imbriani della città campana non sarà prestigioso come la Scuola nazionale di amministrazione di Strasburgo, ma di statisti e aspiranti boiardi di stato ne sta sfornando a ritmo impressionante

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Roma. I francesi, certo, hanno l’École nationale d'administration (Ena). Ma i francesi, si sa, sono degli elitari. Noi che invece amiamo il popolo, ché “è il popolo la somma degli azionisti del governo” (cit. Giuseppe Conte), più modestamente ci vantiamo di avere il liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco. Che non sarà prestigioso come la Scuola nazionale di amministrazione di Strasburgo, ma di statisti e aspiranti boiardi di stato ne sta sfornando a ritmo impressionante. 

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Roma. I francesi, certo, hanno l’École nationale d'administration (Ena). Ma i francesi, si sa, sono degli elitari. Noi che invece amiamo il popolo, ché “è il popolo la somma degli azionisti del governo” (cit. Giuseppe Conte), più modestamente ci vantiamo di avere il liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco. Che non sarà prestigioso come la Scuola nazionale di amministrazione di Strasburgo, ma di statisti e aspiranti boiardi di stato ne sta sfornando a ritmo impressionante. 

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L’ultimo della nidiata, l’ultimo prodotto della gloriosa scuola che ha visto crescere e diplomarsi Luigi Di Maio è Pasquale De Falco. Che rispetto al ministro degli Esteri e ai suoi vari compagni di banco piazzati nei post di sottogoverno e nei Cda delle aziende pubbliche è ben più adulto, ma che pure è passato per la fucina di ingegni dell’Imbriani: pure lui diplomatosi in quel liceo classico, nel 1983, con la votazione di 56 su 60. E dunque, per evidenti meriti, il commercialista pomiglianese è stato indicato dal M5s come esponente del collegio sindacale di Fincantieri, il colosso mondiale della cantieristica controllato dal Mef attraverso Fintecna, una società che fa capo a Cassa depositi e prestiti. E proprio Cdp ha inserito il nome di De Falco nella lista dei sindaci effettivi del gruppo, che verranno con ogni probabilità nominati definitivamente dall’assemblea degli azionisti il prossimo 9 giugno. Classe ’64, De Falco è dottore commercialista, e gestisce il suo studio al centro di Pomigliano. E qui un dato planimetrico salta agli occhi. Perché Pier Luigi Bersani, nel 2017, per denunciare la “questione morale” che investiva a suo giudizio il renzismo, parlò della sconvenienza di certe relazioni troppo ravvicinate del cosidetto “Giglio magico”: “Se sei nel cuore del paese non puoi usare il sistema di relazioni del tuo paese, con la minuscola. Troppe cose in pochi chilometri”, disse il leader di Mdp, riferendosi a un sistema di potere – vero, presunto o tentato –, che comunque si estendeva per mezza Toscana. Qui, invece, tra la casa di Di Maio in via Abate Felice Toscano e lo studio di De Falco in Via Giuseppe Verdi ci sono 800 metri. Poco più di un chilometro e mezzo per arrivare all’insigne Imbriani, anche meno per arrivare in via Ercole Cantone, sede del primo MeetUp a cinque stelle della città. E in quel raggio ristrettissimo tra le straduzze di Pomigliano, sono d’altronde cresciuti in tanti che poi hanno trovato gloria tra Roma e Napoli: hanno studiato all’Imbriani Valeria Ciarambino, plenipotenziaria del M5s in regione Campania, e Carmine America, ripagato con la nomina nel cda di Leonardo malgrado un palese caso di conflitto d’interessi famigliare. E all’Imbriani ha studiato pure Dario De Falco, amico fraterno di Di Maio, già capo segreteria del fu vicepremier e ora consigliere del sottosegretario Riccardo Fraccaro a Palazzo Chigi. Dario non è parente di Pasquale, per quanto se ne sappia: e però proprio nel suo studio commerciale è stato collaboratore per tre anni, dal 2008 al 2011.

 

E così, alla prima occasione, Luigi e Dario si sono ricordato dell’amico Pasquale, commercialista conosciuto a Pomigliano anche per essere tra i promotori della fondazione “Pomigliano Jazz”, coinvolta ogni anno nell’organizzazione del festival musicale cittadino. Da quando la stella di Di Maio ha iniziato a brillare, De Falco (Pasquale) non ha poi nascosto le sue simpatie per il M5s, che a Pomigliano è stato a lungo guidato da De Falco (Dario), apprezzandone sui social anche alcune iniziative locali. Revisore dei conti e curatore fallimentare, Pasquale De Falco aveva in realtà smesso da tempo di operare in un collegio sindacale (come ora gli toccherà fare in Fincantieri): l’ultima volta lo aveva fatto nel 2011, per la multiservizi di Pomigliano. Fino al gennaio del 2019, quando il ministro della Salute Giulia Grillo, del M5s, lo aveva designato come rappresentante del ministero nel collegio sindacale della Asl di Salerno. Ché i francesi avranno pure gli enarchi, ma noi abbiamo gli imbrianati.

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