L'alibi della responsabilità
Bonafede graziato da Renzi e dal Pd (che si contorce). I grillini malignano sugli alleati e Conte è l’unico vincitore
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“La politica non è vendetta”. Renzi si ferma sulla soglia della sfiducia a Bonafede
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Bonafede contro il modello Bonafede
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La non sfiducia in Bonafede e Facebook che sfida Amazon
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Bonafede e il triste spettacolo di un centrodestra al traino dei pm
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Conte: “È l'ora della svolta. Ora un patto con le opposizioni”
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L' antimafia (ex) grillina ricorda a Bonafede come si pensa da manettari
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Ascoltare Filippo Sgubbi
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Giuseppe Conte ci ha preso gusto e si lancia verso la Fase 3
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Boschi per Conte
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Ora cambiamo davvero
Roma. Finita la seconda chiama, col conforto dell’aritmetica in tasca, s’è avvicinato a Nicola Morra e Paola Taverna. Due che di solito lo descrivono come qualcosa di appena meno orribile del mostro di Düsseldorf. “Visto? Senza i nostri voti Bonafede cadeva, oggi”, ha detto loro Matteo Renzi, ben sapendo che se i suoi 17 voti li avesse spostati tutti dall’altra parte, la mozione di sfiducia del centrodestra sarebbe finita con 146 sì e 144 no. E Bonafede a casa. Non l’ha fatto, dirà Renzi ai suoi senatori, “perché così dovranno riconoscerci appieno il nostro ruolo di forza di governo, decisiva per le sorti della maggioranza”.
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