Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Marattin spiega ai grillini ribelli la differenza tra il "bazooka del Mes" e il "bazooka della Bce"

Valerio Valentini

Il M5s si spacca sulla proposta di Conte, che chiede alla Commissione europea di utilizzare il Fondo salva stati come “fondo per il coronavirus”. L'opposizione dei deputati a Cinque stelle al loro stesso premier. La replica dell'economista renziano

La nota grillina, per mezzo di agenzie, è arrivata al termine di una giornata di passione, nelle chat e nelle riunioni virtuali in cui i parlamentari del M5s si sono azzuffati intorno al Mes. O, meglio, intorno alla proposta che Giuseppe Conte ha avanzato, in un'intervista al Financial Times, per utilizzare il Fondo salva stati in maniera un po' anomala, rispetto alle originarie funzioni. "Trasformandolo", cioè, come precisano da Palazzo Chigi, "in una sorta di 'coronavirus Fund' perché le sue risorse possano essere utilizzate da tutti gli stati europei per fronteggiare gli effetti economici prodotti dalla pandemia. Queste risorse - spiegano dallo staff del premier - devono pertanto essere concesse a tutti gli Stati, senza alcuna condizionalità presente o futura".

 

Una precisazione che, però, convince solo in parte il gruppo del M5s. Anzi, ne convince solo una parte: quella, cioè, che fa riferimento alla commissione Affari europei, guidata da Sergio Battelli e Filippo Scerra, che in sostanza apprezzano l'ipotesi avanzata da Conte. E che si scontrano, però, coi grillini della commissione Finanze (non tutti), che sotto lo stimolo di Raphael Raduzzi e Alvise Maniero, i due deputati venti da sempre in trincea contro il Mes in tutte le sue forme, alla fine ottengono di pubblicare una nota che di fatto stronca la linea del premier. Un premier che pure sarebbe, in teoria, espressione proprio del M5s. 

 

La nota del M5s contro Conte

"La grave emergenza che l’Italia e l'Europa stanno fronteggiando - scrivono i deputati grillini - richiede la messa in campo di politiche all’altezza di questa crisi. In questo senso l’utilizzo del Mes senza condizionalità, come recentemente affermato dal capo politico Vito Crimi, ci sembra altamente inverosimile. In una fase in cui la Bce ha messo in campo oltre 1.100 miliardi da qui a fine anno, l’utilizzo del Mes è totalmente superato dai fatti. Il nostro paese può finanziarsi senza problemi sui mercati per reperire ulteriori risorse e la gran parte dei titoli finiranno nel bilancio della Banca d’Italia che ogni anno rigira i suoi utili al Tesoro. Perché dunque pagare inutilmente interessi per decenni ad un fondo come il Mes che vincolerà la politica economica del nostro paese? Questa scelta ci pare inutile e dannosa".

 

Una presa di posizione evidentemente netta, dietro cui ci sarebbe non solo il vaglio del sedicente capo politico del M5s, Vito Crimi, ma anche di quello effettivo, e cioè Luigi Di Maio. Il quale, dicono i suoi fedelissimi, si sarebbe risentito per i mancato coinvolgimento da parte di Conte su quella che, dalle parti della Farnesina, viene definita una “fuga in avanti rischiosa”. 

 

La replica di Marattin

Ed è una nota, quella grillina, che sorprende non poco i parlamentari di Italia viva. Non solo per il metodo, visto che a bocciare la proposta del premier - una proposta che raccoglie anche il plauso di Forza Italia, per bocca dello stesso Cav. - è proprio il partito che il premier lo ha espresso. Ma anche nel merito, come ci dice Luigi Marattin.

 

"Premesso che quanto sta accadendo travolgerà tutto quanto c’era prima, e quindi è complicato, e forse inutile, ragionare a quadro vigente. Tuttavia - prosegue l'economista renziano - quando si leggono certe note, per di più da parte di membri di commissione economiche, corre l’obbligo far notare che il Quantitative easing della Bce, al momento, non acquista Btp sul mercato primario (ma si “limita” a farlo sul secondario, provando così a contenere indirettamente il costo di finanziamento in asta dello stato italiano). Il Mes invece potrebbe non solo far quello, ma anche fornire liquidità direttamente nelle casse dello Stato tramite prestiti bilaterali, a tassi inferiori a quelli di mercato. Con questo non voglio suggerire nessuna scelta o opzione, ma solo ricordare la differenza tra gli strumenti in campo". 

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