I 1.500 miliardi sul tavolo e i bazooka dell'Europa. Parla Sassoli
“La protezione dei paesi passa dalla capacità dell’Europa di avere politiche comuni”, dice il presidente del Parlamento europeo
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Roma. “I paesi membri dell’Unione adesso sono nelle condizioni di poter spendere”, dice. “E devono spendere”, aggiunge. “Cambia tutto in Europa. E’ tutto cambiato per effetto del coronavirus. Jean Monnet diceva che l’Europa si fa con le crisi. Non bisogna augurarsele, ma è lo stato di necessità che consente di superare le barriere nazionali”. E allora niente più vincoli di bilancio, ossessioni da rapporto deficit/pil, regole sugli aiuti di stato… “Quello è il mondo di ieri. Questa crisi non sarà affrontata come la grande crisi del 2008 che produsse forti ineguaglianze. E’ già chiaro. Siamo in una scena profondamente diversa”. Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo stende un elenco: “Ogni paese può derogare al Patto di stabilità fino al 20 per cento del proprio pil, significa che la Germania potrà spendere fino 550 miliardi, l’Italia 350, la Francia 300, la Spagna 200”.
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- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.