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La gara di solidarietà nelle regioni per sostenere gli ospedali

Marianna Rizzini

Da Bonaccini a Toti, da Zingaretti a Gori, da Ricci a Nardella: governatori e sindaci raccolgono l’aiuto dei territori

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Roma. Nella bolla della quarantena ci si adatta come si può a una realtà protetta, carica di ansia. Fuori dalla bolla, in mezzo all’altra, più drammatica realtà del contagio, qualcosa si muove spontaneamente, in molte regioni, a favore dei malati e degli operatori. Ai due estremi della solidarietà ci sono i casi dell’ex premier Silvio Berlusconi, che ha deciso di mettere a disposizione della Regione Lombardia, tramite una donazione, 10 milioni di euro per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla Fiera di Milano o per altre emergenze, e quello dei cittadini romani che portano dolci, pasta, gelati e pietanze fatte in casa ai medici e agli infermieri dello Spallanzani che non hanno il tempo di mangiare.

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Roma. Nella bolla della quarantena ci si adatta come si può a una realtà protetta, carica di ansia. Fuori dalla bolla, in mezzo all’altra, più drammatica realtà del contagio, qualcosa si muove spontaneamente, in molte regioni, a favore dei malati e degli operatori. Ai due estremi della solidarietà ci sono i casi dell’ex premier Silvio Berlusconi, che ha deciso di mettere a disposizione della Regione Lombardia, tramite una donazione, 10 milioni di euro per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla Fiera di Milano o per altre emergenze, e quello dei cittadini romani che portano dolci, pasta, gelati e pietanze fatte in casa ai medici e agli infermieri dello Spallanzani che non hanno il tempo di mangiare.

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In mezzo, auto alimentata da un effetto domino in positivo, c’è la rete finora invisibile di solidarietà, fatta di donazioni (di aziende e di cittadini) e di volontariato. Nell’epicentro di Bergamo, raccontano dal quartier generale del sindaco Giorgio Gori, l’offerta di solidarietà si incontra con la domanda di chi ha bisogno di aiuto: più di 500 proposte di aiuto agli anziani confinati in casa sono arrivate da parte di cittadini o associazioni. Chi si candida volontario offre quello che può: andare a fare la spesa, portare un pasto caldo, dare un’ora del proprio tempo per risolvere un problema pratico (si segnalano elettricisti, artigiani e idraulici per le emergenze).

 

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Ma c’è anche chi aderisce alla campagna “chiama gli anziani che conosci” o chi si affida, per intrattenere i figli, alle fiabe lette dalle bibliotecarie di Bergamo su Facebook (e stanno per partire iniziative personalizzate in aiuto di chi ha figli disabili). E se la settimana scorsa la decisione di sospendere i colloqui nelle carceri aveva fatto da detonatore a tensioni sommerse, a Bergamo la ditta Globo ha fornito gratuitamente dieci computer per i colloqui telematici parenti-detenuti. Sono partite poi le donazioni da parte di imprenditori e società. Come i duecentomila euro stanziati dalla famiglia Bellina, proprietaria di Italtrans, per acquistare flussometri e contribuire al pagamento degli stipendi di medici e infermieri. A questo si aggiungono i 350 mila euro già raccolti attraverso la piattaforma Gofundme (l’Atalanta ha donato 50 mila euro) per l’ospedale Papa Giovanni XXIII.

 

A Milano, intanto, la città dove ci si concentra per scongiurare un’esplosione di casi, il Comune guidato da Beppe Sala promuove, oltre alle donazioni per l’emergenza sanitaria (per la quale sono già intervenuti con interventi importanti, tra gli altri, Armani e Prada, Esselunga), quelle per l’emergenza socioeconomica che verrà una volta passato il peggio (nella prima giornata si sono sfiorati gli ottocentomila euro in favore dei futuri “nuovi poveri”, e la maggior parte dei donatori, a parte alcune donazioni da 250, 100 e 50 mila euro, ha versato trenta o cinquanta euro, come a voler contribuire con quello che si può, in un momento difficile per tutti).

 

In Emilia-Romagna, il governatore Stefano Bonaccini può contare sull’attivazione spontanea di imprese locali, cittadini e fondazioni bancarie per ospedali e aziende sanitarie, per un totale parziale stimato di circa dieci milioni di euro in pochi giorni in donazioni economiche o strumentali. Nel modenese, per esempio, le quattro fondazioni bancarie hanno erogato un milione e mezzo di euro, e altre fondazioni bancarie bolognesi hanno fatto altrettanto nel loro territorio. Il gruppo Unipol finanzierà diversi ospedali. A Reggio e Piacenza le imprese e le fondazioni fanno a gara di solidarietà. Ed è partita una raccolta fondi, promossa dalla Regione, alla quale hanno aderito personalità del mondo del cinema, della cultura, dello sport e della musica.

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Fuori dalla bolla protetta delle nostre quarantene si è attivata una rete
di aiuto (anche creativo) nazionale. Dai grandi donatori ai vip ai piccoli crowdfunding locali. Dall’assistenza agli anziani ai cittadini
che spontaneamente portano da mangiare agli infermieri dello Spallanzani. Ecco una mappa di fatti, Iban e idee

 

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E ieri, sui social è diventato virale il video della campagna “insieme si può”, con (tra gli altri) Milena Gabanelli, Martina Colombari, Stefano Accorsi, Luciano Ligabue. Cesare Cremonini ha annunciato l’impegno per l’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Alla raccolta fondi potrà partecipare chiunque (nel giorno di avvio sono stati superati seicentomila euro, anche grazie alla donazione di 150 mila euro di Federlegno Arredo). Intanto il cestista Marco Belinelli, dal Texas, dove gioca nell’NBA, ha fatto una donazione per l’ospedale Maggiore di Bologna, dicendosi “orgoglioso di essere italiano”, mentre Vasco Rossi invita a “tenere duro” e, ringraziando il personale sanitario, sostiene con un donazione la Fondazione S. Orsola-Malphighi di Bologna.

 

  

Nel campo industriale, Confidustria Ceramiche ha donato centinaia di migliaia di euro per gli ospedali, mentre a Bologna si parla di un noto imprenditore (ancora anonimo) che ha versato un milione di euro. E se Nerio Alessandri annuncia da parte di Technogym un milione di euro per i reparti terapia intensiva della Romagna, Barilla ne dona due per Parma (per ospedale, Croce rossa e Protezione civile). Ed è probabile un importante intervento di Enel. Bonaccini ringrazia tutti per la “corsa alla solidarietà eccezionale”, oltre alla “gente tosta di una terra forte”, mentre rinnova ai cittadini “la preghiera” di non uscire se non per reale necessità.

 

Mentre in Veneto le iniziative di fondazioni bancarie e imprese si susseguono da tempo, la Liguria si sta mobilitando in questi giorni per l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova e per l’unità operativa di Malattie Infettive. Si contano, finora, i 100 mila euro dalla Banca Passadore, i 50 mila dal Gruppo investimenti portuali, i 50 mila euro dall’azienda Alfhatrading, i 125 mila dall’azienda Green Up e i 164 mila euro dal quotidiano on line genovese Il Nerviese (la raccolta fondi è ancora in corso). Il Gruppo MSC metterà invece a disposizione della Regione Liguria, attraverso la Protezione civile ligure, e in accordo con ASL3, una nave di Grandi Navi Veloci (GNV) ormeggiata nel porto di Genova che, entro pochi giorni, inizierà ad ospitare persone dimesse dagli ospedali, clinicamente guarite che necessitano di essere assistiti per un breve periodo oppure persone sottoposte a quarantena ma asintomatici. Inoltre, qualche giorno fa, la Regione Liguria ha aperto un conto corrente presso Banca Carige per raccogliere fondi a sostegno del personale sanitario. A oggi sono stati raccolti oltre 80 mila euro, più i 150 di Carige che ha anche invitato i correntisti a donare quello che si può. Dice il governatore Giovanni Toti: “La Liguria ancora una volta ha dimostrato la grande capacità di agire e reagire di fronte alle difficoltà. Ma soprattutto ha dimostrato la sua grande generosità. A tutti quelli che ci stanno aiutando non possiamo che dire grazie. Insieme supereremo anche questa”.

 

Nella Toscana governata da Enrico Rossi, nel frattempo, la Società Toscana Aeroporti e il gruppo Fresco si sono mobilitati per l’acquisto di respiratori, come il quotidiano La Nazione (gruppo Riffeser), ma ci sono anche molti altri donatori, i cui nomi verranno resi noti più avanti, che hanno permesso finora di aggiungere 49 macchinari ai 300 esistenti. Ai volontari della Misericordia attivi sul fronte anziani, poi, si aggiungono i donatori di sangue, in aumento nella Regione. Nella Firenze di Dario Nardella, oltre alle donazioni di Menarini (forniture gel igienizzante) e della Fondazione cassa di Risparmio, si segnalano il crowdfunding per sostenere gli infermieri fuori sede (ospitati anche gratuitamente in alcuni AirB&B) e le iniziative di giovani volontari e negozi di vicinato per l’aiuto-spesa, mentre Coop e Conad e altre grandi catene sono attive con distribuzioni gratuite agli anziani. In molti quartieri di Firenze è attivo un nuovo servizio gratuito per aiutare gli anziani e le persone fragili e immunodepresse, che in tempo di Coronavirus devono limitare al massimo o evitare le uscite di casa, oltre al servizio di compagnia telefonica e consegna gratis della spesa e dei farmaci. Dice l’assessore al Welfare Andrea Vannucci: “Le Reti di Solidarietà sono una bellissima realtà di volontariato della nostra città. Abbiamo cinque Reti, una in ogni quartiere. Firenze ha un grande tessuto sociale, fatto di profonde relazioni. La solidarietà è nel Dna della nostra comunità, che dà sempre il meglio di sé, soprattutto nei momenti di emergenza”.

 

Cerca di attrezzarsi per un eventuale aumento di casi anche il Lazio, dove il governatore e segretario del Pd Nicola Zingaretti, a casa dopo aver contratto il virus, annuncia l’ampliamento dei posti letto allo Spallanzani, l’apertura del Covid 2 al Columbus e le prossime aperture di altri tre presidi ospedalieri ad hoc. La rete di solidarietà, al momento, si concentra sullo Spallanzani (vedi anche la raccolta di questo giornale per gli infermieri della struttura). La Regione promuove la raccolta fondi con un Iban dedicato per cittadini e aziende, il cui aiuto è essenziale per l’acquisto di macchinari, letti ospedalieri, respiratori, monitor, con donazioni dirette agli ospedali, senza attendere le gare (decine di aziende si sono già attivate). A Roma è partita anche spontaneamente l’iniziativa di sostegno ai più deboli o a chi si sente solo (da ieri, per esempio, i volontari dell’osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”, sono in ascolto di chiunque faccia fatica “a superare queste giornate”).

 

Anche nella Pesaro guidata da Matteo Ricci l’onda di solidarietà si alza: le aziende locali hanno donato 15 respiratori per l’ospedale Marche Nord, a cui si aggiungono i 400 mila euro versati da imprese e cittadini in due giorni. E per chi ha bisogno di supporto quotidiano è nato “Mi spendo per te”, servizio di assistenza alle persone più fragili e alle prese con il virus, al grido di “Pesaro, pronti a reagire”. In Abruzzo, dove sono giunte donazioni di mascherine dalla Cina, si sono mobilitate le associazioni sportive e, tra le altre aziende, l’azienda De Cecco. Per non dire dei fornai. La Fiesa Assopanificatori locale sostiene i fornai sul campo con il Vangelo secondo Matteo: “Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere”.

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