PUBBLICITÁ

Pd, FI e M5s spiegano cosa deve cambiare ora su Quota 100 e Rdc

Valerio Valentini

Se perfino tra i grillini emergono ripensamenti sui feticci più sacri, allora forse qualcosa si muove davvero

PUBBLICITÁ

Roma. Se perfino nel M5s emergono ripensamenti sui feticci più sacri, sulle “vittorie” rivendicate dal balcone di Palazzo Chigi, allora forse qualcosa si muove davvero. “La situazione straordinaria implica una serie di riflessioni sulle misure attive come Quota 100”, dice Antonio Zennaro, deputato grillino di pragmatica moderazione. “Data la situazione che ci aspetta, credo che con una forte rimodulazione potremmo risparmiare almeno 10 miliardi nei prossimi due anni: risorse da destinare direttamente alla sanità pubblica e la ricerca scientifica. Come ha dimostrato la cronaca di questi giorni quasi tutti i ricercatori italiani che lavorano per isolare il virus sono precari, una follia in un Paese ai primi posti per industrializzazione come l’Italia”. E insomma è perfino troppo banale pensare che nel male disgraziato di questa emergenza del covid19, potrebbe esserci l’innesco di un cambiamento virtuoso nelle scelte di politica economica. Ed è banale dire anche che nell’etimo di “crisi” è contenuto l’idea dello scegliere, del discernere ciò che è saggio da ciò che non lo è.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Roma. Se perfino nel M5s emergono ripensamenti sui feticci più sacri, sulle “vittorie” rivendicate dal balcone di Palazzo Chigi, allora forse qualcosa si muove davvero. “La situazione straordinaria implica una serie di riflessioni sulle misure attive come Quota 100”, dice Antonio Zennaro, deputato grillino di pragmatica moderazione. “Data la situazione che ci aspetta, credo che con una forte rimodulazione potremmo risparmiare almeno 10 miliardi nei prossimi due anni: risorse da destinare direttamente alla sanità pubblica e la ricerca scientifica. Come ha dimostrato la cronaca di questi giorni quasi tutti i ricercatori italiani che lavorano per isolare il virus sono precari, una follia in un Paese ai primi posti per industrializzazione come l’Italia”. E insomma è perfino troppo banale pensare che nel male disgraziato di questa emergenza del covid19, potrebbe esserci l’innesco di un cambiamento virtuoso nelle scelte di politica economica. Ed è banale dire anche che nell’etimo di “crisi” è contenuto l’idea dello scegliere, del discernere ciò che è saggio da ciò che non lo è.

PUBBLICITÁ

 

E di certo non è saggio perseverare negli errori, secondo Alessandro Cattaneo. “Dobbiamo partire dalla sospensione immediata del reddito di cittadinanza, misura assistenzialista inutile che non incide minimamente sul segmento occupazionale in forte flessione”, dice il deputato di Forza Italia, spingendosi ad abbattere il totem che nei 5 stelle è ancora tabù. “E poi bisogna sospendere anche Quota 100 e quelle tasse dannose per le aziende come plastic e sugar tax, così da avere liquidità immediata in cassa che possa confluire in un fondo sociale per le imprese, i commercianti e i settori più colpiti come il turismo e l’agricoltura”. Ardito, certo, immaginare convergenze che non scontentino nessuno. “Ma siamo di fronte – prosegue Cattaneo – a una sfida epocale, l’ideologia e le bandierine di partito le lascerei da parte per lavorare unitariamente e trovare ora, non domani, risorse per sostenere chi pagherà il prezzo di un’emergenza senza precedenti”.

 

PUBBLICITÁ

La stessa che fa sì che anche nel Pd si alzino sempre più voci critiche sul reddito di cittadinanza. Non da abolire, in questo caso, “perché in un momento in cui bisogna sostenere la domanda interna, tagliarla non avrebbe senso”, dice Tommaso Nannicini, senatore dem e già consigliere economico di Matteo Renzi. “Ma è un misura che ha bisogno di forti correttivi”, aggiunge, in linea d’altronde con l’analisi della sua collega deputata, Chiara Gribaudo, che mercoledì ha incalzato il sottosegretario grillino Steni Di Piazza proprio sulle storture del reddito. “Gli strumenti di welfare contro la povertà – insiste Nannicini – avevano bisogno più risorse, e infatti noi avevamo proposto di raddoppiare il Rei: quelle impiegate nel Rdc vengono usate male”. Ed è per questo che Luigi Marattin, uomo dei conti in Italia viva, prova a suggerire una strada alternativa: “La parte relativa al lavoro va scorporata e quelle risorse destinate ad altro: cassa integrazione o sgravi contributivi per chi assume, quando saremo in fase di ripartenza. Non sono mai stato contrario ad un sussidio verso chi non può lavorare, del resto lo creammo noi nel 2017: il Rei. E più torniamo verso quello schema, meglio sarà”.

 

Quanto a Quota 100, i due economisti concordano: “Va superata. In pensione anticipata – spiega Nannicini – devono andare solo le categorie disagiate, gli altri no. E le risorse risparmiate vanno investite per giovani e crescita”. Musica, per le orecchie di Marattin: “Se nel comparto sanitario si è acuita una carenza di medici – dice il deputato renziano – è stato anche a causa di questo scellerato provvedimento. Archiviamolo il prima possibile, nel contempo però immaginando già da cosa può essere sostituito. La nostra opinione? Allargare e rendere permanente l’ape social, re-istituire l’ape volontaria, e poi vediamo”.

PUBBLICITÁ