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Il grillismo vive se si autorottama

Redazione

Sì all’alleanza in Liguria con il Pd. Perde la linea Di Maio. Fine di un bluff

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Ha perso Alice Salvatore, certo, la candidata presidente che, forte della protezione di Davide Casaleggio, puntava alla sua inutile corsa solitaria. E però a uscire davvero sconfitto dal voto online degli attivisti liguri, che hanno deciso che il M5s dovrà allearsi con il Pd in vista delle regionali di maggio, è soprattutto Luigi Di Maio. Un voto che infatti smentisce la narrazione allestita dall’ex capo politico: e cioè che l’idea di ancorare il Movimento nel campo del centrosinistra fosse solo un’idea di una certa componente “romana” del grillismo, quella lasciatasi corrompere dalle lusinghe del Palazzo e ormai dimentica del furore sacro della “base”. E così, dopo una lunga polemica interna alla truppa dei parlamentari liguri, che lamentano un’assenza totale di confronto e di discussione sulla strategia da seguire per le regionali, finalmente questa famigerata base si è espressa: e lo ha fatto in massa, se è vero che sul Sacro blog hanno votato 1.664 iscritti liguri, ben 732 in più rispetto alla consultazione di fine gennaio, quella che aveva momentaneamente incoronato la Salvatore. E il 58 per cento dei votanti ha detto che sì, bisogna allestire un cartello elettorale col Pd e col centrosinistra.

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Ha perso Alice Salvatore, certo, la candidata presidente che, forte della protezione di Davide Casaleggio, puntava alla sua inutile corsa solitaria. E però a uscire davvero sconfitto dal voto online degli attivisti liguri, che hanno deciso che il M5s dovrà allearsi con il Pd in vista delle regionali di maggio, è soprattutto Luigi Di Maio. Un voto che infatti smentisce la narrazione allestita dall’ex capo politico: e cioè che l’idea di ancorare il Movimento nel campo del centrosinistra fosse solo un’idea di una certa componente “romana” del grillismo, quella lasciatasi corrompere dalle lusinghe del Palazzo e ormai dimentica del furore sacro della “base”. E così, dopo una lunga polemica interna alla truppa dei parlamentari liguri, che lamentano un’assenza totale di confronto e di discussione sulla strategia da seguire per le regionali, finalmente questa famigerata base si è espressa: e lo ha fatto in massa, se è vero che sul Sacro blog hanno votato 1.664 iscritti liguri, ben 732 in più rispetto alla consultazione di fine gennaio, quella che aveva momentaneamente incoronato la Salvatore. E il 58 per cento dei votanti ha detto che sì, bisogna allestire un cartello elettorale col Pd e col centrosinistra.

 

Ecco, insomma, che la cosiddetta “terza via” vagheggiata da Di Maio – quel Di Maio che nell’ottobre scorso, all’indomani della scoppola in Umbria, s’affrettò a urlare il suo “mai più col Pd alle regionali” – s’è ridotto a un vicolo stretto e senza uscita. Anche perché, stando alle prime reazioni dei parlamentari, viene da pensare che anche in Campania si lavorerà fino all’ultimo per trovare un’intesa col Pd. Che infatti esulta, per il voto – dando forse per agevole un percorso che invece sarà tribolato, perché le rigidità dei grillini, nell’elaborazione del programma e nell’individuazione di un “candidato davvero civico, sul modello di Giuseppe Conte”, saranno come al solito irrazionali – sapendo che lo spazio di manovra per il “sabotatore” Di Maio, uno che non ha mai deposto la sua entente cordiale con la Lega, si riduce molto. E dunque l’unico espediente per sopravvivere, il grillismo può trovarlo solo nel ripudiare se stesso (sperando che ciò accada prima che il Pd si “grillizzi” troppo). Non è poco.

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