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Perdenti, dimenticati e invecchiati. Ecco chi ha perso in Emilia-Romagna

Camillo Langone

Il centrodestra ha vinto nell’Emilia della Bassa e nell’Emilia a bassa velocità, lontana dagli aerei di Borgo Panigale, dai treni-scheggia della stazione sotterranea di Bologna e dello scalo calatravesco di Reggio

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A parte Salvini, hanno perso i perdenti. Io ho resistito alla tentazione di votare ma non a quella di analizzare i risultati elettorali, comune per comune. Vi ho scoperto dei lati melanconici, poetici. In Emilia-Romagna il centrodestra ha vinto fra i terremotati: l’epicentro del sisma del 2012 venne localizzato nel sottosuolo di Finale Emilia e l’epicentro del borgonzonismo modenese, una sorta di enclave delle macerie, è stato registrato per l’appunto a Finale Emilia (56,48 per cento, a seguire San Felice sul Panaro 54,12, San Possidonio 53,38, Camposanto 51,71, Concordia sulla Secchia 50,51, Mirandola 50,39…). Ha vinto fra gli abbandonati della montagna, nei comuni senza più scuole, ospedali, farmacie: non solo nella montagna di Piacenza e di Parma, anche nella montagna di Reggio (56,82 per cento a Ventasso, dove vive Giovanni Lindo Ferretti), di Modena (62,33 per cento a Serramazzoni, dove ha casa Carlo Giovanardi), di Bologna (53,03 per cento a Monghidoro, il paese di Gianni Morandi che però, essendo sceso a valle da tanto tempo, è un sardinista), oltre che in buona parte della montagna romagnola. Ha vinto fra gli antiquati della Bassa anzi della Bassissima Padana, nelle nebbiose e disamene terre guareschiane, troppo vicine al Po e troppo lontane dalle città: nel comune dove Guareschi è nato, Roccabianca, Lucia Borgonzoni ha preso il 55,60 per cento, nel comune dove Guareschi ha più lungamente vissuto, Busseto, il 63,73, nella Brescello dei film di Don Camillo il 57,67… La Lega in particolare ha vinto fra i perdenti economici: la provincia più povera della regione è Ferrara (Lega di gran lunga primo partito col 41,91 per cento, 14 punti di distacco al Pd), la cittadina più povera della provincia di Ferrara è Comacchio (Lega partito di maggioranza assoluta col 56,64 per cento), il paese più povero della provincia di Ferrara è Goro (Lega addirittura al 59,53 per cento). I Fratelli d’Italia in particolare sono andati bene fra i perdenti della storia: buon risultato nella Ferrara di Italo Balbo, buonissimo nella Predappio del Duce. Forza Italia in particolare niente, i numeri sono talmente esigui che non ho potuto trarne indicazione alcuna.

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A parte Salvini, hanno perso i perdenti. Io ho resistito alla tentazione di votare ma non a quella di analizzare i risultati elettorali, comune per comune. Vi ho scoperto dei lati melanconici, poetici. In Emilia-Romagna il centrodestra ha vinto fra i terremotati: l’epicentro del sisma del 2012 venne localizzato nel sottosuolo di Finale Emilia e l’epicentro del borgonzonismo modenese, una sorta di enclave delle macerie, è stato registrato per l’appunto a Finale Emilia (56,48 per cento, a seguire San Felice sul Panaro 54,12, San Possidonio 53,38, Camposanto 51,71, Concordia sulla Secchia 50,51, Mirandola 50,39…). Ha vinto fra gli abbandonati della montagna, nei comuni senza più scuole, ospedali, farmacie: non solo nella montagna di Piacenza e di Parma, anche nella montagna di Reggio (56,82 per cento a Ventasso, dove vive Giovanni Lindo Ferretti), di Modena (62,33 per cento a Serramazzoni, dove ha casa Carlo Giovanardi), di Bologna (53,03 per cento a Monghidoro, il paese di Gianni Morandi che però, essendo sceso a valle da tanto tempo, è un sardinista), oltre che in buona parte della montagna romagnola. Ha vinto fra gli antiquati della Bassa anzi della Bassissima Padana, nelle nebbiose e disamene terre guareschiane, troppo vicine al Po e troppo lontane dalle città: nel comune dove Guareschi è nato, Roccabianca, Lucia Borgonzoni ha preso il 55,60 per cento, nel comune dove Guareschi ha più lungamente vissuto, Busseto, il 63,73, nella Brescello dei film di Don Camillo il 57,67… La Lega in particolare ha vinto fra i perdenti economici: la provincia più povera della regione è Ferrara (Lega di gran lunga primo partito col 41,91 per cento, 14 punti di distacco al Pd), la cittadina più povera della provincia di Ferrara è Comacchio (Lega partito di maggioranza assoluta col 56,64 per cento), il paese più povero della provincia di Ferrara è Goro (Lega addirittura al 59,53 per cento). I Fratelli d’Italia in particolare sono andati bene fra i perdenti della storia: buon risultato nella Ferrara di Italo Balbo, buonissimo nella Predappio del Duce. Forza Italia in particolare niente, i numeri sono talmente esigui che non ho potuto trarne indicazione alcuna.

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Ricapitolando. Il centrodestra ha vinto nell’Emilia della Bassa e nell’Emilia a bassa velocità, lontana dagli aerei di Borgo Panigale, dai treni-scheggia della stazione sotterranea di Bologna e dello scalo calatravesco e clientelare, ossia prodiano, di Reggio (per dire quanto la tecnica contribuisca allo spaesamento: oggi da Reggio, grazie all’alta velocità, si arriva prima a Milano che a Bismantova, altare della reggianità cattolica, dantesca e ferrettiana). Ha vinto nell’Emilia delle cascine e delle casette a schiera, edilizia modesta che è l’esatto contrario dell’arrogante Torre Unipol sulla tangenziale bolognese, emblema di potere se ne esiste uno, coi suoi 127 metri di offesa alle Due Torri. Ha vinto nell’Emilia “petit blanc”, per evocare Houellebecq, nell’Emilia piccola del Mondo Piccolo, per citare Guareschi, in quell’Emilia torpida capace di affascinare i milanesi che vengono la domenica a mangiarsi gli anolini in brodo, ma solo fino al nocino, visto che scappano prima dell’imbrunire. Ha vinto nell’Emilia senza Tesla anzi a metano, nell’Emilia del lambrusco nero e della spalla cotta, nell’Emilia con pochi turisti e senza Erasmus dove vivono i dimenticati, gli impoveriti, gli invecchiati, gli sbeffeggiati dai media e adesso pure dalle piazze maramaldesche, che non li vogliono fare nemmeno parlare. Ha vinto nei paesi spopolati dove scarseggiano i giovani, i laureati, i professori, i ricchi, i saccenti. Stiano tranquilli gli amici progressisti: di questo passo, da queste parti, il centrodestra non vincerà mai.

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