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Ma quale eroe? Anti-ritratto di Fioramonti, il prof della decrescita

Valerio Valentini

“Se scegli come ministro dell’Istruzione un sostenitore della decrescita, cosa ti aspetti?”. Toccafondi (Iv): “Quota 100 e Rdc un danno per i giovani”

Roma. Stupito mica tanto, Gabriele Toccafondi. “Se scegli come ministro dell’Istruzione un sostenitore della decrescita, cosa ti aspetti?”. Non ci vede, insomma, l’eroismo del martire, nelle dimissioni di Lorenzo Fioramonti. “Trovo giusta la sua battaglia – dice il deputato renziano, responsabile della Scuola in Italia viva – ma insensato il metodo. Non si ottengono più soldi per l’università facendo interviste e andando in giro per il mondo. Per molto meno dei tre miliardi richiesti da Fioramonti, altri ministri hanno assillato il Mef, hanno seguito con costanza ai lavori sulla legge di Bilancio. Lui non si è fatto mai vedere in Parlamento. Quando approvammo alla Camera il dl Scuola non si presentò neppure in Aula: quel 3 dicembre era a Coverciano col ct Mancini”.

 

Sospetta che sia tutta una manovra politica? “Un ministro che vuole davvero ottenere dei risultati, non riunisce una sola volta in quattro mesi la sua maggioranza, senza neppure accoglierne le indicazioni. Era ottobre, e in una riunione al Miur insistemmo per mantenere i 200 milioni di euro per il fondo del merito. Spariti. Ora ci sarebbe da lottare per garantire al mondo della scuola quante più risorse possibile di quel fondo da 1,7 miliardi stanziato per la contrattazione collettiva del pubblico impiego. E Fioramonti si dimette”.

 

Dice di averlo fatto anche per i giovani, lui. “Lui, come altri esponenti di questo e del precedente governo, hanno voluto e difeso reddito di cittadinanza e quota 100. Nessuna delle due misure dà prospettive ai ragazzi nel mercato del lavoro odierno, specie se nel frattempo si smantellano i fondi per i laboratori negli istituti professionali, per l’istruzione post-diploma e per l’alternanza scuola-lavoro ”.