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In dissenso dalla (sua) maggioranza: il radicale Magi non vota la fiducia sulla manovra

Marianna Rizzini

“Non partecipo a questo tipo di voto per non contribuire al gioco di progressivo svilimento del ruolo del Parlamento, continuamente bypassato”, dice il deputato di +Europa

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Ha deciso oggi di non partecipare alla Camera al voto di fiducia sulla manovra, il deputato di +Europa Riccardo Magi (che a questo governo ha votato inizialmente la fiducia). “Non partecipo a questo tipo di voto”, dice al Foglio, “per non contribuire al gioco di progressivo svilimento del ruolo del Parlamento, continuamente bypassato. E poi ci si stupisce che passi presso l’opinione pubblica la retorica della riduzione numero parlamentari?”.

 

Per Magi “siamo di fronte a una metamorfosi strutturale del nostro sistema istituzionale. Non a un fatto episodico ma all’annullamento definitivo del ruolo e del senso del Parlamento che non può essere considerato un problema che attiene al rapporto tra maggioranza e opposizione, tra questo e quel governo e questa o quella opposizione. Rispetto a questo monocameralismo di fatto, mi aspetto che da subito le forze politiche riflettano seriamente sulla necessità di riforme istituzionali che ne prendano atto”.

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Votare in queste condizioni, dice Magi, “non significherebbe esercitare la funzione e le prerogative parlamentari e di rappresentante dei cittadini, ma significherebbe contribuire con questo voto a comprimerle e cancellarle”.

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