“Il M5s ha preso i nostri ‘No' e li ha trasformati in ‘Sì' per Salvini”, dice Marco Rizzo

Salvatore Merlo

“Di Maio da Vespa parlava addirittura di ‘comitato centrale’. Sembra un film comico”, dice il segretario del Partito comunista

Roma. “Ci credo che perdono dovunque. Questi hanno preso tutti i No della sinistra estrema, si sono appropriati dei nostri No, e li hanno trasformati in Sì al servizio del governo di Matteo Salvini. Un capolavoro”.

 

E “questi”, per Marco Rizzo, cinquantanove anni, segretario del Partito comunista – tendenza Stalin? “Ovviamente” – sono i Cinque stelle. “Potremmo partire dal’Ilva. All’inizio i grillini a Taranto avevano fatto una battaglia giusta. Che era la nostra battaglia. Cioè chiudere l’impianto, bonificare e riconvertire. Ve lo ricordate che diceva Grillo? Ecco, alla fine hanno attuato il piano Calenda. E questa è la cosa più vistosa”.

 

Poi è arrivato il resto. “Il nostro No al Tap con loro è diventato un Sì al Tap. Il nostro No al Muos in Sicilia con loro è diventato un Sì al Muos. Il No agli F-35 idem. Pure le Trivelle. E possiamo dire anche la Tav”.

 

 

Beh. No. La Tav no, su. “Ma se le gare sono partite. Mica siamo tutti fessi. Non è che se li chiami ‘avis de marché’ non sono più dei bandi di gara. E secondo voi dopo le europee li revocheranno? Ma manco per niente”.

 

Incoerenti. “Persino con il Venezuela hanno un rapporto da vorrei ma non posso”.

 

Non riescono a dirlo chiaro che sono per Maduro. “Vogliono piacere a quelli di estrema sinistra ma anche a quelli di estrema destra. E infatti dicono di non essere né di sinistra né di destra”.

 

Ed è possibile? “ Ma no che non è possibile. Quando non sei né di destra né di sinistra, che cacchio sei? Sei il Niente. E si vede”.

 

Però il Niente vi ha fregato il programma. “Lo so. Purtroppo è così. La colpa è anche mia. Io posso avere tutte le ragioni ideologiche del mondo, ma non ho forza oggettiva di costruire una rappresentanza alternativa”. 

 

E insomma Salvini governa con una forza politica che ha preso il programma della sinistra estrema. “C’è un mix di grande capacità politica da parte di Salvini e di assoluta incapacità da parte dei dirigenti dei Cinque stelle. Diciamo che Salvini gioca facile”.

 

Che fa si mette a ridere, Rizzo? “Un po’ sì. Penso alla sconfitta in Basilicata. Tu dimezzi i voti, passi dal 44 per cento al 20 per cento e canti vittoria perché sei il primo partito? E’ surreale. Significa non aver capito un tubo”.

 

Di Maio dice che hanno vinto perché cinque anni fa, alle regionali, avevano preso di meno. “Ma cinque anni fa non c’era Salvini! Non riconoscere una sconfitta significa fare a botte con la logica e in definitiva significa scontrarsi con l’intelligenza delle persone. Che non sono tutte cretine. Guardi, finisce che scompaiono i Cinque stelle”.

 

Ma no. Esagerato. “Ma sì. Se unisci le questioni di merito, cioè il tradimento di tutti i No rubati alla sinistra, con quelle di metodo, te ne rendi conto benissimo che spariranno. Adesso addirittura parlano pure di ‘comitato centrale’. L’ha detto Di Maio da Vespa. Testuale. Sembra un film comico”.

 

Rubano pure le formule del Pci. “Scoprono che devono avere una filiera organizzativa, che è una cosa ovvia per fare politica. Perché la politica si fa con i partiti. Solo che loro per dieci anni hanno teorizzato la democrazia del clic. E adesso hanno un problema di coerenza logica e di collocazione politica. Che ovviamente riguarda anche la faccenda della supposta onestà”.

 

De Vito, Lanzalone, Marra… “Quando tu costruisci tutto su una cosa che è impossibile, cioè la purezza assoluta, poi quando scopri che l’umanità è un legno storto fare i conti con la realtà diventa durissimo”.

 

Corrotti ma capaci? “La competenza non si inventa. Gli operai comunisti conoscevano a fondo i passaggi del processo produttivo. E infatti l’operaio comunista di Mirafiori diventava un ottimo deputato, perché magari aveva la terza media ma conosceva il mondo del lavoro. U no vale uno è invece un suicidio collettivo. Il medico deve fare il medico. Il pilota di aerei deve fare il pilota di aerei. Se dai un paziente al pilota, quello muore. Se fai pilotare l’aereo al medico, quello si schianta”.

 

Intanto vi hanno fregato il programma e forse anche i voti. “Per le colpe della politica in generale, e della sinistra in particolare. Una sinistra che ha cancellato le proprie radici ideologiche, si è persa, privata di un’idea forte. Se adesso dovessi dire qual è l’elemento ideologico che caratterizza il Pd, direi che è l’antisalvinismo. Salvini è il nuovo Berlusconi. E’ il nuovo male. Ma si può costruire un’ideologia contro una persona? E’ una follia”.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.