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Il bluff del cialtro-sovranismo

Claudio Cerasa

Cina, Russia, Maduro, copyright, legge anti fake news. Il problema dei nazionalisti non è l’Europa che non fa nulla ma è l’Europa che ha trovato una sua identità forte incompatibile con chi difende gli interessi dei paesi nemici dell’Ue. Un’indagine

La descrivono sempre come se fosse una struttura immobile, decadente, in fin di vita, senza identità, incapace, inutile, fatta di burocrati imbecilli e perditempo in grado di discutere solo del sesso degli angeli, delle lancette dell’ora solare, della curvatura massima dei cetrioli, della lunghezza delle banane, della grandezza delle albicocche, della pericolosità dei tostapane doppi. La descrivono sempre come se fosse vuota, superflua, pigra, svogliata, indolente, dannosa, buona solo per essere archiviata, cassata e allontanata dalle vite dei paesi sovrani (“Evviva il coraggio dei liberi cittadini che con cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti: grazie Uk, ora tocca a noi”, scriveva su Twitter il 23 giugno del 2016 Matteo Salvini). L’Europa-dei-burocrati, i cialtro-sovranisti la descrivono sempre così, sempre indolente, sempre sonnecchiante, sempre pigra, ma a cinque anni dall’inizio della legislatura europea si può dire che la storia dell’Europa immobile, senza identità, senza direzione e senza futuro è una storia che merita di essere ribaltata e analizzata da un punto di vista diverso: il problema dei nazionalisti non è l’Europa che non fa nulla ma è l’Europa che ha trovato una sua identità incompatibile con chi difende gli interessi dei paesi nemici dell’Europa.

 

E’ stato il Parlamento europeo, nel maggio del 2018, ad approvare in via definitiva una legge con cui è diventato possibile introdurre dazi doganali più elevati sulle importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni statali (per governare la globalizzazione non serve il protezionismo, serve la protezione dell’Europa). E’ stato il Parlamento europeo, all’inizio dello scorso anno, ad aver approvato una legge che ha proposto la cancellazione del criterio in base al quale il primo paese di accesso debba essere quello in cui il migrante presenta la richiesta d’asilo approvando il principio del ricollocamento automatico e permanente obbligatorio per tutti gli stati dei richiedenti asilo (i due terzi del Parlamento hanno votato a favore della mozione, mentre la Lega si è astenuta e i 5 stelle hanno votato contro). E’ stato il Parlamento europeo, lo scorso settembre, ad approvare la nuova direttiva per aggiornare le regole sul diritto d’autore nell’Unione europea (fra gli europarlamentari che hanno votato contro ci sono anche quelli di M5s e Lega). E’ stato il Parlamento europeo, a dicembre, a dare il suo consenso al più grande accordo commerciale bilaterale mai negoziato dall’Unione europea: quello di partenariato economico tra l’Ue e il Giappone (incredibilmente con i voti a favore anche del M5s e della Lega). E’ stato il Parlamento europeo, a gennaio di quest’anno, a riconoscere in sessione plenaria Juan Guaidó come legittimo presidente del Venezuela (fra gli europarlamentari che hanno votato contro e che si sono astenuti ci sono stati anche quelli del M5s e della Lega). E’ stato il Parlamento europeo, due giorni fa, ad aver approvato una risoluzione per chiedere un’azione dell’Unione europea contro le minacce alla sicurezza legate alla presenza tecnologica della Cina nell’Ue (fra gli europarlamentari che si sono astenuti e che hanno votato contro ci sono anche quelli del M5s e della Lega). E’ stato il Parlamento europeo, sempre due giorni fa, a votare in via definitiva una legge per creare uno schema di certificazione a livello europeo per garantire che i prodotti, i processi e i servizi venduti nell’Ue soddisfino gli standard di sicurezza informatica (fra gli europarlamentari che si sono astenuti e che hanno votato contro ci sono anche quelli del M5s e della Lega). E’ stato il Parlamento europeo, ieri, a condannare le azioni aggressive di Russia, Cina, Iran e Corea del nord, che cercano di “minare o sospendere i fondamenti e i princìpi normativi delle democrazie europee e la sovranità di tutti i paesi del partenariato orientale”, chiedendo, attraverso una risoluzione, di lavorare a una legge per rendere le società di social media e i fornitori di motori di ricerca responsabili della rimozione delle notizie false diffuse sulle proprie piattaforme e fra gli europarlamentari che si sono astenuti e che hanno votato contro indovinate chi c’è? Proprio così: ci sono anche quelli del M5s (che hanno votato contro) e della Lega (che si sono astenuti).

 

Sotto molti punti di vista, lo sappiamo, l’Europa è ancora un gigante con i piedi di argilla ma quando vedrete un nazionalista spaparanzato su una poltroncina di un talk-show pontificare sull’inutilità dell’Europa dall’alto del suo 91 per cento di assenze al Parlamento europeo sappiate che il suo problema non è quello che non fa l’Unione europea. E’ tutto l’opposto: è quello che sta facendo per difendere i valori non negoziabili di una economia aperta, che prova ogni giorno a difendersi dai nuovi campioni delle democrazie illiberali. Viva l’Europa!

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.