La Camera dei deputati (foto LaPresse)

Sul Global Compact M5s e Lega decidono di non decidere (ancora)

I due partiti al governo si astengono al momento del voto su una mozione di Fratelli d'Italia contro il documento Onu sui migranti

“Finalmente ce l’abbiamo fatta”. Ieri, Giorgia Meloni ha annunciato che l’Italia non firmerà il Global Compact delle Nazioni Unite sui migranti. E a imporre questa linea al governo gialloverde pare siano stati propri quelli di Fratelli d’Italia, grazie a una mozione che hanno presentato il 30 gennaio e che ieri è stata approvata dal Parlamento. “Nonostante l’astensione del M5s e della Lega, passa la mozione di Fratelli d’Italia che impegna il governo a dire NO al Global Compact – ha scritto Meloni su Twitter – NESSUNA INVASIONE in Italia. L’immigrazione non sarà mai un diritto fondamentale!”.

 

 

Per la verità, l’accalorato tweet di Meloni è quantomeno esagerato, visto che il Global Compact non è altro che una mozione, cioè un atto senza nessun valore vincolante, uno strumento con cui il Parlamento chiede semplicemente al governo di adottare determinate misure. C’è però un vero dato politico da annotare. Lega e M5s hanno deciso di astenersi, mentre la mozione è stata sostenuta da Forza Italia, oltre a FdI che l’ha proposta, ed è stata bocciata da Pd e LeU. In totale, il documento è passato con 112 favorevoli, con un quorum fortemente ridotto dai 315 richiesti, proprio grazie all’astensione dei due partiti di governo. E dire che all’indomani del rifiuto dell’esecutivo di sottoscrivere il Global Compact, il premier Giuseppe Conte aveva rivendicato l’autorità del Parlamento che avrebbe dovuto calendarizzare un dibattito e un voto per decidere se firmare o no l’accordo (qui trovate tutti i dettagli su cosa prevede il Global Compact).

  

 

Sono passati i mesi, ma in Aula non si è ancora discusso di nulla e non è previsto alcun voto. Invece, Lega e M5s hanno deciso di non decidere, permettendo a una mozione contraria al Global Compact di essere approvata. Un’ennesima giravolta del governo, come quella dell’anno scorso, quando il M5s cambiò idea all’improvviso, passando dal sostegno al documento Onu alla sua bocciatura (qui trovate tutti i balletti del governo sul tema dei migranti, messi in fila).

  

  

Come non bastasse, il Global Compact è solo l’ultimo punto, il nono per la precisione, della mozione approvata ieri alla Camera. Il documento affronta molti altri temi. In sostanza, il Parlamento chiede al governo di imporre un blocco navale al largo della Libia col sostegno dell’Ue, che equivale ad avviare una missione militare nel Mediterraneo dopo avere fatto di tutto per boicottare Sophia. Si domanda anche l’apertura di hot spot nell’Africa del nord dove esaminare le domande di asilo dei migranti, che è una proposta già rifiutata da tutti i paesi africani interessati. Infine, si chiede all’esecutivo di porre all’attenzione dell’Ue il tema dell’“approccio neocoloniale francese nei confronti dell’Africa e del franco Cfa” (qui trovate la querelle sulla moneta usata in alcuni paesi africani). Se non siamo alle scie chimiche, poco ci manca.