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I genitori di Renzi e la giustizia usata per drogare la pubblica opinione

Claudio Cerasa

Il punto centrale non è come funziona la giustizia ma come funziona il circo mediatico giudiziario. Lettera al direttore

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Al direttore - I dati su cui fa leva la richiesta di restrizione cautelare, per sua natura urgente, dei genitori di Renzi sono del marzo 2018 e anche la stessa richiesta di arresto risale a cinque mesi fa ma ha magicamente visto la luce lunedì, in una giornata segnata da un evento di straordinario peso politico. Direttore, è solo un caso?

Luca Maffei

     

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La tempistica è sospetta e quando si parla di indagini sulla famiglia Renzi il legittimo sospetto che ci sia qualcosa in più di una semplice indagine è più che legittimo essendoci oggi per un'altra inchiesta un maggiore dei carabinieri di nome Gianpaolo Scafarto indagato con l’accusa di aver manipolato un informativa col presunto scopo – ritengono il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi – di incastrare Tiziano Renzi. Per il resto il punto centrale non è come funziona la giustizia, o almeno non solo questo, ma è come funziona il circo mediatico giudiziario e come funziona l'ordalia sanguinaria di giornali e televisioni che, per citare il post di un bravo avvocato milanese, Carlo Cerami, usano la giustizia per demolire persone, per scarnificare carriere, per drogare la pubblica opinione e deviare la vita politica del paese. E anche questa volta sta andando così.

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