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Nemici del popolo

Luciano Capone

Per sopravvivere da sfascisti bisogna additare i sabotatori da odiare. Così Lannutti (M5S) ora denuncia i cronisti

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Lo sfascismo di governo, per sopravvivere, ha un continuo bisogno di nemici: i “tecnocrati” italiani, i “burocrati” europei e ora i giornalisti. Così il Movimento 5 stelle, attraverso il senatore Elio Lannutti, ha chiesto con un esposto alla procura di Milano di incriminare Federico Fubini del Corriere della Sera, colpevole di aver informato i lettori che la Commissione europea era “pronta” ad avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia. Una informazione nota a tutti, confermata dalla relazione del 21 novembre della Commissione, ed evitata solo da un accordo raggiunto in extremis a dicembre. Lannutti sostiene che Fubini, attraverso i suoi articoli, avrebbe favorito “gli speculatori che, in quei giorni, in assenza della piena operatività della Consob priva di presidente, scommettevano sul crac dell’Italia” e quindi sarebbe colpevole di aggiotaggio, manipolazione dei mercati e, addirittura, “attentato contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello stato”. Le accuse sono infondate e, d’altronde, non è neppure vero che la Consob sia priva di piena operatività (ma quello è un evidente riferimento alla campagna per la nomina del suo amico Marcello Minenna). Lannutti non è nuovo ad accuse complottiste, è dai suoi esposti che sono partite le inchieste, poi svanite nel nulla, della procura di Trani contro le agenzie di rating. Ciò che è davvero preoccupante è il tentativo di additare come nemico della patria chiunque, facendo il proprio lavoro, non sia allineato alla propaganda governativa. Per fortuna la procura di Milano non è la procura di Trani.

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