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I "renziani per Minniti" verso l'appoggio a Martina

David Allegranti

“La proposta su cui ragioneremo è la convergenza su Maurizio Martina”. Domani l'incontro dei parlamentari per decidere la linea, ma non tutti sono d'accordo

Roma. Il ritiro di Marco Minniti ha scompaginato i piani dei renziani, che avevano puntato su di lui per riprendersi la guida del Pd. Domani, martedì, alle ore 13, nella Sala Berlinguer, i “renziani per Minniti” decideranno che cosa fare. Se appoggiare uno dei candidati rimasti oppure se far scendere in campo qualcuno. Una parte spera sempre che si ripresenti Matteo Renzi, che però non vuole sentirne parlare. Oggi, lunedì, avrebbe dovuto parlare in diretta Facebook per fissare qualche punto, ma alla fine la diretta è saltata. “La proposta su cui ragioneremo è la convergenza su Maurizio Martina”, dice al Foglio una fonte del Pd.

  

La maggior parte dei parlamentari, a quanto pare, sarebbe orientata a questa soluzione. Tra questi, Luca Lotti, Lorenzo Guerini, Antonello Giacomelli, Gianni Dal Moro. Non tutti però sono d'accordo nel convergere su Martina. Tra i contrari Stefano Ceccanti e Andrea Romano. Non è chiaro se ci sarà una votazione, certo è che i contrari all’appoggio a Martina si faranno sentire durante la riunione. Il tempo non è molto, il termine ultimo per presentare le candidature è il 12 dicembre. Ma, come avvertiva già Giuseppe Falcomatà nei giorni scorsi parlando con il Foglio, “non ci saranno spazi per presentare un’altra candidatura, visto che il 12 dicembre scadono i termini. A mio avviso, una delle due candidature più forti in campo, in un’ottica di unità del Pd, dovrebbe fare un passo indietro per farne fare due in avanti a tutti”. Né Martina né Nicola Zingaretti però si ritireranno e alla fine potrebbero convergere sull’ex segretario reggente del Pd. In questo modo insomma i renziani non avrebbero più un candidato diretto. Un altro passo verso l’addio.

  

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.