Rocco Casalino (foto LaPresse)

Caro Rocco Casalino ecco a cosa serve Il Foglio

Claudio Cerasa

Cari saluti al portavoce del presidente del Consiglio al quale abbiamo ovviamente attivato gratis un abbonamento anti populista. Abbonatevi anche voi

Al direttore - Depilare Merlo?

Giuseppe De Filippi

Di Rocco Casalino non parleremo neanche sotto tortura: l’unico titolato a giudicarlo è il suo estetista. Ma le parole affettuose e cariche di ironia rivolte a Salvatore Merlo – “Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici a che serve il Foglio? Perché esiste?” – sono un buon pretesto per ricordare al portavoce del presidente del Consiglio e al suo datore di lavoro che fare gli spiritosi con i giornali significa fare gli spiritosi con alcuni valori non negoziabili, non depilabili, di una democrazia: la libertà di stampa, di opinione, di critica. E questo vale ancora di più, naturalmente, se chi fa lo spiritoso rappresenta un partito che vuole superare la democrazia rappresentativa, che vuole abolire il voto segreto, che vuole abolire il diritto di un parlamentare di rappresentare la nazione senza vincolo di mandato, che vuole chiamare i parlamentari a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni e che sputa ogni giorno sullo stato di diritto. A che serve il Foglio? A mille cose, ma anche a difendere tutto questo. Che futuro avrà il Foglio? Un futuro fantastico – e a partire dal 19 agosto (notizia!) si raddoppia con una fantastica edizione domenicale dedicata allo sport. Che cosa si può fare per essere più spiritosi di Casalino? Cogliere al volo l’occasione di fare un abbonamento speciale. Lo trovate qui sotto. Si chiama “Il Foglio Vitalizio”. E’ un abbonamento con lo sconto anti casta. Inserite il codice “Rocco” per ricevere uno sconto populista del 20 per cento. Un bacio anche a Rocco – al quale abbiamo ovviamente attivato gratis un abbonamento anti populista.

 

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.