Ecco i 100 passi di Matteo Renzi per la campagna elettorale
Il segretario del Pd presenta il programma del partito: “100 piccole cose concrete, impegni realizzabili che partono da 100 cose che abbiamo fatto”
Un programma elettorale per tutti i gusti. “Tre versioni” differenti dedicate ai “nerd”, a “chi preparava gli esami sui Bignami” e una che, invece, “propone un metodo nuovo”. A Bologna, presso l'Opificio Golinelli, Matteo Renzi dà ufficialmente l'avvio alla campagna elettorale del Pd presentando il programma elettorale del partito.
E nonostante le “tre versioni” il messaggio che il segretario vuole lanciare è unico: “Tutti promettono tutto. Nessuno però racconta mai che cosa ha fatto. Quali risultati concreti offre all'attenzione dei propri concittadini. Noi siamo diversi e vogliamo mantenerci diversi. Non partecipiamo alla competizione a chi la spara più grossa, a chi lancia la proposta più dispendiosa, a chi si inventa l'idea più mirabolante. La nostra promessa è una: non fare promesse”.
Ecco allora il programma “versione malloppo” che spiega nel dettaglio le priorità del Pd: dal lavoro (“noi diamo incentivi per assumere. Il reddito di cittadinanza è un incentivo per licenziare”) alla green economy, dalla scuola alla riforma della pubblica amministrazione. Poi quella più sintetica di 15 pagine e, infine, i “100 punti”. O meglio “100 piccoli passi in avanti per l'Italia, 100 piccole cose concrete, impegni realizzabili che partono da 100 cose che abbiamo fatto”.
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È su questo elenco che il Pd e Matteo Renzi vogliono giocare la loro sfida elettorale: raccontare 100 cose fatte e come queste possono essere sviluppate dopo le elezioni del 4 marzo. “In un paese normale, davanti a questo elenco - ha sottolineato il segretario democratico - ci piacerebbe che ci fosse banalmente il riconoscimento di ciò che è stato il percorso di questi anni. Ognuno ha le sue idee ma sarebbe molto bello se al termine della lettura di queste 100 cose realizzate ci fosse chi, tra i nostri avversari, tra quelli che non voteranno per noi, tra quelli che saranno contro di noi nei prossimi 30 giorni chi fosse l'onestà intellettuale di dire: 'Queste cose erano attese da anni, forse da decenni. Voi ci state antipatici ma le avete fatte”.
“Per noi è elemento di orgoglio quello che abbiamo fatto - ha concluso - Perché ci siamo impegnati tanto per portare l'Italia per mano fuori dalla crisi. Ma questa fatica che abbiamo fatto ci rende orgogliosi ma non appagati. Noi abbiamo voglia di futuro e allora per ciascun punto diamo un obiettivo che sia verificabile. Se cercate il paese dei Balocchi avete sbagliato destinazione. Se cercate però un paese nel quale, con determinazione, con tenacia, con orgoglio, con grinta, con entusiasmo, una comunità di donne e uomini, oggi, disegna il futuro per i propri figli, questa è la comunità del Partito Democratico. La comunità del Pd che andrà a vincere le prossime elezioni se sarà nelle condizioni di affrontare questi temi e non di mettersi a discutere al proprio interno”.