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Il sottosegretario Cassano (Ncd) frena: “Al voto nel 2018 con un’alleanza di larghe intese”

Non c’è fretta: "Prioritario piuttosto, oggi, prendersi cura delle questioni economiche e occupazionali"

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Roma. “Io non vedo la necessità urgente di andare al voto adesso. Credo che sia prioritario piuttosto, oggi, prendersi cura delle questioni economiche e occupazionali. La legge elettorale va fatta, ma in maniera tranquilla, non servono accelerazioni per soddisfare le esigenze personali di qualcuno”. Massimo Cassano, senatore di Ncd e sottosegretario al Lavoro, spera che le elezioni politiche si tengano l’anno prossimo, a scadenza naturale. Non c’è fretta, dice. “Peraltro – dice al Foglio – andando a votare non risolveremmo il problema della governabilità del paese, che è diviso in tre: ci sono tre posizioni politiche che hanno più o meno le stesse percentuali. Insisto: non ci sono le condizioni politiche e sociali per andare al voto”. Piuttosto, dice Cassano, “farei un appello alle forze politiche più responsabili di questo paese a dialogare tra di loro e a creare un’alleanza di larghe intese per governare l’Italia. In Italia, in Europa e nel resto del mondo non esistono più centrodestra e centrosinistra. Da noi c’è il M5s, in Francia c’è la Le Pen. Insomma, ci sono movimenti di protesta, non di gestione e di governo. Succede ovunque, anche in Germania e in Inghilterra. Esistono forze di protesta che hanno argomenti molto reali, ma che fanno leva sui problemi e non sulle proposte che servono all’Italia per governare”.


I moderati si sono divisi quando Angelino Alfano si staccò da Forza Italia. Visioni politiche inconciliabili, ma necessarie, dice Cassano. “Ma c’erano motivazioni forti allora: rischiavamo di andare al voto ogni anno e in Spagna abbiamo visto che cos’è successo. Oggi penso che i moderati debbano tornare a dialogare fra di loro per creare una forza politica importante che possa governare, anche con il Pd”. La Lega Nord dunque non è compatibile con questo schieramento di moderati, senatore. “La Lega fa leva sulle disgrazie; un partito che parla di disgrazie ogni giorno e che raccoglie consenso sulle stragi e sugli incidenti non può essere un partito di governo. Peraltro, non è che la Lega non abbia mai governato; ha governato con il centrodestra. Non è cambiata l’Italia, non è cambiato il mondo”. L’epoca dell’uomo solo al comando è finita, dice Cassano, “io credo che oggi servano personalità responsabili, non una persona sola. Non ce l’ha fatta Berlusconi, non ce la farà Renzi, non ce la farà nessuno”.


Cassano è pugliese e conosce molto bene la sua terra, visto che è stato eletto per la prima volta a 19 anni nella Dc. Da qualche tempo la Puglia, con il rinnovato scontro fra Michele Emiliano e Matteo Renzi, è tornata sotto i riflettori, come già avvenuto in passato. Il senatore osserva il duello con distacco, ma è evidente che simpatizza per il segretario del Pd. “Anche quella di Emiliano, in questo momento, è una forma di contestazione interna a un partito, ma non è ancora una proposta politica per l’Italia. Ecco, queste contestazioni servono solo a creare confusione sulle leadership, ma non a risolvere i problemi del paese. Torno al punto iniziale: dobbiamo mettere insieme delle personalità importanti e fare come si faceva nella Prima Repubblica. Non serve un uomo solo ma un gruppo di partiti e di persone per risolvere i problemi dell’Italia. Non è la legge elettorale il problema, ma trovare una soluzione per uscire da questa crisi pericolosa”. Invece, dice Cassano, “in questo periodo si parla solo di legge elettorale e di Pd, mentre invece preoccupa lo stato della disoccupazione, nonostante gli sforzi che stiamo facendo. E’ inutile dimezzare o azzerare le tasse agli imprenditori se non c’è richiesta di prodotti; un lavoratore può anche non costare nulla a un’azienda, ma a che le serve se il fatturato non aumenta. Occupiamoci di questo. Per un anno e mezzo abbiamo discusso di referendum ora di sistema elettorale. Ma così non parliamo dei problemi seri. E facciamo lavorare questo governo finché non si dichiara incapace a risolverli”.

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