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Il primo curdo consegnato a Erdogan dalla Svezia e lo schermo della ragion di stato

Adriano Sofri

Si chiama Mahmut Tat, era membro del PKK, il Partito dei lavoratori curdo dichiarato fuorilegge per terrorismo dal regime di Ankara, ed era stato perciò condannato a 6 anni e 10 mesi. I calcoli della Ragion di Stato hanno un prezzo modico: rendono odiosi i loro autori diretti e chiamano in correità l’intero popolo

Mi era sfuggita, come troppe cose, la notizia dalla Svezia: la consegna alla Turchia di Erdogan del primo curdo, dato in cambio del desiderio di Svezia e Finlandia di entrare formalmente nella Nato. La recupero dalla cronaca di Roberto Pietrobon sul Manifesto di sabato scorso. Si chiama Mahmut Tat, era membro del PKK, il Partito dei lavoratori curdo dichiarato fuorilegge per terrorismo dal regime di Ankara, ed era stato perciò condannato a 6 anni e 10 mesi. Riparato in Svezia, vi viveva dal 2015, pur senza il riconoscimento dell’asilo. Il suo nome non figurava nemmeno nella lista dei 33 oppositori richiesti dalla Turchia, membri del PKK o dei movimenti curdo-siriani, o supposti seguaci di Fethullah Gülen e del tentato colpo di stato del 2016. 

La Ragion di Stato trova gli schermi dietro cui celarsi. Il candido governo svedese si dichiara incompetente a interferire coi provvedimenti giudiziari e la loro attuazione poliziesca, in nome dello Stato di diritto. E’ il recente governo svedese di destra, tenuto su dal sostegno esterno dell’estrema destra dei sedicenti Democratici svedesi, e d’altra parte ha così risparmiato alla maggioranza socialdemocratica precedente la vergogna di patrocinare il regalo dell’ostaggio e di quelli che seguiranno. La Ragion di Stato venera la quantità: 33 disgraziati, e intanto l’acconto di uno, sono un prezzo più che conveniente di fronte a fini superiori come l’accordo sulla Nato che evoca la sicurezza dei due paesi scandinavi, e al diavolo la tradizione di accoglienza. Noi italiani sappiamo di che cosa si tratti, perché per insipienza, per insipienze, cedemmo – in cambio di niente, almeno – un uomo solo e in fuga che aveva creduto di trovar rifugio da noi, e sta da 23 anni in una cella di isolamento in un’isola turca tutta per lui. 

I calcoli della Ragion di Stato hanno un prezzo modico: rendono odiosi i loro autori diretti e chiamano in correità l’intero popolo in nome del cui interesse vengono fatti. Può darsi che siano anche sbagliati praticamente: uno, uno solo, è difficile che salvi un paese, ma è possibile che lo perda.

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