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piccola posta

Appendice sulle statue sovietiche nell'Ucraina della desovietizzazione

Adriano Sofri

Il monumento a Vasily Margelov collocato sull’argine del Dnipro ha un’ala sulla schiena che lo fa sembrare angelicato

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Una piccola appendice alla mia pagina di ieri, che riguarda la statua di Vasily Margelov (1908-1990), generale dell’Armata rossa, “padre dell’aeronautica militare sovietica” nella sua epoca di maggiore sviluppo. Il suo monumento infatti, collocato sull’argine del Dnipro, ma dandogli le spalle e dando la faccia e il binocolo al traffico automobilistico, ha un’ala sulla schiena che lo fa sembrare angelicato. Era nato a Dnipro (allora Ekaterinoslav) da genitori bielorussi. Collezionò una ragguardevole serie di onori militari, ferite, e qualche incidente di percorso – esortò un sergente, in una festa di compleanno, a fare la lotta con un orso – presto superato. Una delle sue ultime imprese fu l’intervento delle forze aerotrasportate nell’invasione di Praga, 1968. Il Patto di Varsavia – l’Urss, in sostanza – mise allora in campo fra i 250 e i 500 mila militari, la più vasta operazione dopo la Seconda guerra mondiale. Margelov, che si era già distinto in Ungheria, fu il vero capo dell’intera impresa, che gli procurò il titolo di Eroe dell’Unione sovietica, e una ricca collezione di statue.

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