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Zhasaral Kuanyshalin, il più vecchio oppositore kazako

Adriano Sofri

Tra i protagonisti della rivolta in corso in Kazakistan c'è anche l'antagonista di lungo corso di Nursultan Nazarbayev. Ecco cosa raccontava del paese nel 2013 

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Leggo dalle agenzie di ieri: “Il leader del coordinamento indipendente dei manifestanti ad Almaty, Zhasaral Kuanyshalin, 73 anni, ha annunciato l’uccisione di decine di manifestanti da parte dell’esercito”.

Ogni tanto le associazioni occidentali di difesa dei diritti umani davano notizie su Kuanyshalin. Nel luglio scorso era stato sequestrato davanti alla sua casa, mentre andava a rilasciare un’intervista, da agenti della sicurezza in abiti civili e trattenuto per ore in una stazione di polizia, dalla quale era uscito con una mano fratturata e altri segni di violenza. Arrestato innumerevoli volte, incarcerato anche per lunghi periodi per vilipendio e diffamazione del “padre della nazione” e simili delitti, è stato protagonista di manifestazioni pubbliche nonviolente di dissenso e di scioperi della fame.

Nell’estate del 2013, ad Alma Ata, avevo incontrato Zhasaral Kuanyshalin. Allora aveva 64 anni. Avvocato, letterato, giornalista, era già considerato “il più vecchio oppositore di Nazarbayev”.
“Nella prima metà del secolo XX il Kazakhstan ha subito due genocidi, anche per fame, tra il 1920 e il 1923, con un milione e mezzo di morti, e il 1931 e il 1933, con 2,3 milioni di morti. In proporzione, una tragedia enorme più che in Ucraina. In kazako pane si dice nan, è una parola sacra, nessuno può scherzare sul pane. Gli anziani della mia famiglia erano diciotto, ne sopravvissero due. Ho imparato da loro: a tavola, finito il pranzo, si raccoglievano con cura le briciole e si mangiavano. Non la ricordiamo abbastanza. I kazaki erano l’82 per cento della popolazione nel 1898, nel 1959 erano ridotti al 26: una minoranza nel proprio paese. Anche questo è tecnicamente genocidio. Oggi i kazaki sono di nuovo maggioranza. All’indipendenza molti russi andarono via, succede quando crollano gli imperi. Siamo musulmani, senza fanatismi nella storia del nostro islam sunnita, dall’XI-XII secolo. Nell’ultimo tempo abbiamo visto arrivare salafismo, wahhabismo eccetera. Ma gli terremo testa”.

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Kuanyshalin è un illuminista. “Sai come si dice uomo in kazako? Adam, come nella Scrittura. Siamo tutti esseri umani, fratelli”. E Eva? – chiedo. Resta per un momento perplesso, poi si illumina: “Se chiedi a un kazako dov’è il paradiso, ti risponde: Sotto i piedi di tua madre. E diciamo anche che puoi portare tre volte tua madre sulle spalle attorno al mondo, non ripagherai mai il tuo debito”.

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