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Disin-canto

Il problema di Blanco è che non conosce la storia della musica

Mario Leone

Se il cantante bresciano ha devastato i fiori sul palco perché non sentiva la sua voce, cosa avrebbe dovuto fare Beethoven?

La musica - ha detto più o meno così lo scrittore Nick Hornby - ha un grande potere: "ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza". Questa rubrica è pensata per chi, guardando Sanremo nella speranza di incappare nel nuovo Chopin non ne cavasse che una forte nostalgia per Mozart. Il Festival della città dei fiori spiegato con i canoni e le storie dei protagonisti della musica classica.


 

Blanco ha un grosso Bugo dentro. La sclerata sul palco dell’Ariston è stato il sussulto più significativo dopo il fiaccante monologo della Ferragni che, ci tengo a sottolineare, ha scritto proprio la Ferragni. Il cantante si è giustificato dicendo che non riusciva a sentire la sua voce. Effettivamente un inconveniente tecnico molto fastidioso per un musicista che certo non giustifica la devastazione dei fiori sanremesi. Il popolo dei social non ha aspettato mezzo secondo per moralizzare l’artista decretando la fine della sua carriera. Fiorello in collegamento con Ama confessa che anche sua madre quando non sente getta i gerani dal balcone. Mia madre “diceva di non aver sentito” quando voleva fregare mio padre.

 

Se Blanco avesse conosciuto la storia della musica non avrebbe fatto quel gesto. Anche Beethoven non sentiva la sua voce. Il compositore inizia a perdere l’udito a inizio ‘800. Segnali inequivocabili che il compositore di Bonn racconta nel Testamento di Heiligenstadt. L’udito peggiorerà nel corso degli anni sino a perderlo completamente mentre scrive la Nona Sinfonia. Sì, proprio quella che suoniamo e canticchiamo a scuola. Se non bastasse, Beethoven è il direttore della “prima” della sua Sinfonia. Un’ora di musica, per soli, coro e orchestra. Terminata l’esecuzione Beethoven non scalcia i fiori sul palco ma si volta a fatica verso il pubblico osannante, aiutato dal primo violino.

 

Altri problemi di ascolto li ha avuti Bedrich Smetana. Mentre scrive il noto poema sinfonico “Ma vlast” il suo udito peggiora. Terminata la partitura scrive sull’ultima battuta: “Sono completamente sordo”. Blanco non è Beethoven, forse nemmeno lo conosce. Ascoltami, colmalo questo buco.

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