Immagine tratta dal video di "Last Christmas" degli Wham!

Effetto Whamageddon. Aver paura di Last Christmas

Francesco Stati

Il gioco “antinatalizio” diventato virale. Obiettivo, non ascoltare la canzone dei Wham! fino al 25 dicembre

Che sia in macchina, negli spot pubblicitari, nelle playlist di Spotify, passeggiando per negozi o in filodiffusione nei centri commerciali, quando le feste natalizie si avvicinano lo senti nell’aria. Non si tratta solo di atmosfera: oltre agli addobbi e alle luci, spesso esibiti da commercianti e municipi ben prima dell’Immacolata, a far respirare la magia del Natale sono le immancabili canzoni natalizie.

Mentre tutto il mondo occidentale è sferzato dai venti di dicembre, Mariah Carey, Michael Bublé e compagni escono dal letargo e scaldano lo shopping e le nostre case con le loro voci, conquistando a poco a poco le vette delle classifiche musicali. Sembra quasi impossibile non trovarsi ad ascoltare una delle loro hit tematiche, al punto che evitarle diventa un’impresa.

Perché dunque non farne una sfida? Qualche fan (o hater, chissà) dei Wham!, ex band di George Michael, deve aver preso questa cosa sul serio. Da diversi anni spopola in rete un gioco natalizio che ha un solo obiettivo: dal primo dicembre al giorno di Natale non si deve ascoltare nemmeno un frammento di “Last Christmas”, una delle canzoni festive più popolari e diffuse di sempre, cavallo di battaglia della band inglese. È la Whamageddon, crasi fra Wham! e Armageddon: l’apocalisse di “Last Christmas”.

 

Le regole della Whamageddon sono tanto semplici quanto spietate:

1) Lo scopo è andare avanti più tempo possibile senza sentire il classico natalizio dei Wham!, “Last Christmas”. “All I want for Christmas is you”? Permessa. Le cover di Bublé? Quante più possibile. Ma ascolta questo brano dei Wham! e sei fuori.

2) Il gioco inizia il 1° dicembre e termina il 24 dicembre a mezzanotte. Appena arriva il Natale, hai vinto.

3) Vale solo la versione originale. Le cover e i remix sono ammessi: prima di gettare la spugna e dichiararti sconfitto, assicurati che a cantare sia George Michael.

4) Appena riconosci la canzone, hai perso. Basta una singola nota o una strofa: se capisci di averla sentita, è finita.

5) Regola bonus: posta sui social con #Whamageddon appena perdi.

6) L’obiettivo è sopravvivere, non far perdere qualcun altro. Tuttavia, è ormai usanza diffusa sabotare gli altri partecipanti nelle maniere più disparate e infami. Alcune di queste: storie Instagram con la canzone in sottofondo, opportunamente nascosta; messaggi vocali mascherati come notizie importanti ma con dentro “Last Christmas”; qualcuno ha persino creato dei codici Qr (codici che se inquadrati con lo smartphone fanno partire un video automaticamente) che appena scansionati rimandano al video YouTube della canzone. Più passano i Natali, più diventa difficile superare indenni la Whamageddon.

 

La competizione, giunta quest’anno all’undicesima edizione, è nata su iniziativa di alcuni ragazzi danesi su un forum dedicato al videogioco simulatore di guida “Gran Turismo”. Da lì, la gara, ormai assurta a meme, ha avuto un’esplosione di popolarità nel 2016 grazie a Facebook e a un sito web dedicato, dove i creatori raccolgono regole, partecipanti e gadget tematici.

Chi vince la sfida può considerarsi un “sopravvissuto” e ha diritto di comprare la tazza commemorativa, mentre i caduti vengono celebrati in un cimitero virtuale, il “Whamhalla” (crasi tra Wham! e il mondo divino norreno, il Valhalla). Chissà cosa avrebbe detto George Michael, scomparso proprio il 25 dicembre di qualche anno fa, di questo paradiso.

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