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il foglio della moda

The show must go on. Per sempre

Massimiliano Locatelli*

Si lavora a iniziative di riciclo degli allestimenti di eventi e sfilate, fino ad oggi conferiti come rifiuto, in progetti per l’università e la ricerca

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Il recupero dei materiali, il loro riutilizzo, sono diventati una priorità che ormai interessa anche il mondo della moda, che deve sempre di più confrontarsi con una reale responsabilità ambientale. I negozi, i prodotti e le presentazioni delle collezioni hanno come priorità la sostenibilità, anche perché queste qualità sono richieste dagli acquirenti finali.

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Il recupero dei materiali, il loro riutilizzo, sono diventati una priorità che ormai interessa anche il mondo della moda, che deve sempre di più confrontarsi con una reale responsabilità ambientale. I negozi, i prodotti e le presentazioni delle collezioni hanno come priorità la sostenibilità, anche perché queste qualità sono richieste dagli acquirenti finali.

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L’esperienza di acquisto è vissuta con attenzione, per diventare anche un momento di formazione personale e di riflessione. Noi lavoriamo da anni con la certificazione Leed, garanzia di sostenibilità degli edifici e degli spazi che progettiamo, ma sappiamo anche che la sostenibilità, il raggiungimento di standard qualitativi elevati, non possono riguardare solo l’approccio di architetti e designer, ma devono entrare a far parte dei comportamenti quotidiani. Deve cambiare e sta cambiando il modo di vivere. Tutti noi siamo coscienti di quanto importante siano i piccoli gesti che aiutano a cambiare il mondo. Questa filosofia è ormai sempre più frequentemente messa in pratica dai giovani. Sono più seri, più informati, più consapevoli, più responsabili delle generazioni che li hanno preceduti e che spesso stentano a scendere a patti con la necessità di un cambio di passo e, soprattutto, di consumo. 

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Due anni fa, presentammo al Salone del Mobile la prima casa stampata 3D on site in Europa da materiale di recupero: un processo di costruzione flessibile, sostenibile, veloce, a buon mercato  ed ecologico perché realizzato grazie a una miscela di polveri cementizie inerti che possono essere di nuovo demolite, polverizzate e ricostruite fondendosi creativamente con il contesto in cui vengono posizionate. Una casa di 100 metri quadri stampata in una settimana, realizzata grazie al supporto di Italcementi, Arup e Cybe. Una rivoluzione nell’architettura. Siamo andati avanti nello sviluppo della tecnologia 3D, per esempio, con un progetto di un’abitazione privata a Porto Cervo progettata dalla demolizione di un ecomostro nel sud della Sardegna. Stiamo ora lavorando con una società francese sullo sviluppo in altezza con una palazzina di 10 metri. Siamo convinti che i tempi siano maturi per l’evoluzione di una tecnologia, già sperimentata, che potrebbe cambiare volto alla progettazione post-sismica, o contribuire appunto al recupero estetico e urbanistico di zone devastate dalla cementificazione abusiva, con l’aggiunta di pigmenti e materiali locali per integrarsi con l’ambiente circostante. Potrebbe anche risolvere problemi di emergenza umanitaria. 

 

 

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In questo aprile 2021, dopo due edizioni della Design Week di Milano annullate a causa della pandemia in corso, possiamo dire che il tema della salvaguardia delle risorse, qualunque siano, è vitale. Lo stiamo vedendo, per esempio, attraverso lo sviluppo del nuovo showroom “brand ambassador”, cioè di riferimento, di Design Holding, a Milano, o il quartier generale di Capri Holding. Dunque, non mi stupisce che il gruppo Prada abbia deciso di riciclare i materiali impiegati sui set delle sfilate in installazioni speciali e prodotti pop up e quindi di donarli al primo progetto di economia circolare italiano di materiali da eventi temporanei, Meta, offrendo loro una nuova vita anche attraverso progetti didattici con le università e i politecnici. Come ho sempre pensato, i desideri e i comportamenti così come i contesti urbani si stanno modificando e la tecnologia 3D può offrire infinite possibilità all’architettura ecosostenibile rispondendo alla sempre più urgente rivoluzione nel mondo della progettazione, da quelle del design e della moda fino a quella appunto architettonica. I cambiamenti non sono più solo economici ma anche sociali ed ecologici oltre che etici.

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Il progettista deve essere un architetto militante e intercettare queste trasformazioni, diventarne portavoce e, se possibile, cassa di risonanza, per realizzare nuovi modi di vivere, di vendere, di abitare, fluidi come la società, tecnologici come il futuro, e rispettosi dell'ambiente

 

*Massimiliano Locatelli è socio fondatore di Locatelli Partners, vincitore del Best Sustainability Award 2018 Milano design Week

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