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Razzismo di destra e di sinistra

Luciano Capone

Feltri sui meridionali, Serra sui lombardi. Sembrano usciti da una canzone di Gaber

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L’attenzione è tutta su Vittorio Feltri, direttore di Libero, che in questa assurda e montata diatriba tra nord e sud, alla sua maniera, ha definito “inferiori” i meridionali. “Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d'inferiorità. Io non credo ai complessi d'inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”, ha detto nella trasmissione di Mario Giordano, che starnazza infilando il faccione in telecamera se un straniero accenna una qualche critica agli italiani, e invece non ha fatto un plissé di fronte a un attacco razzists a mezza popolazione italiana.

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L’attenzione è tutta su Vittorio Feltri, direttore di Libero, che in questa assurda e montata diatriba tra nord e sud, alla sua maniera, ha definito “inferiori” i meridionali. “Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d'inferiorità. Io non credo ai complessi d'inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”, ha detto nella trasmissione di Mario Giordano, che starnazza infilando il faccione in telecamera se un straniero accenna una qualche critica agli italiani, e invece non ha fatto un plissé di fronte a un attacco razzists a mezza popolazione italiana.

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Feltri ha ottenuto la reazione che si aspettava e che ha cercato: un’ondata di indignazione contro il becero razzismo di destra. Ma qualcosa di analogo è accaduto sull’altra sponda, anche se in modalità diverse. Qualche giorno fa, nella sua rubrica su Repubblica, Michele Serra ha scritto che questa ecatombe “i lombardi” un po’ se la sono cercata. Hanno adorato il dio denaro e ora pagano le conseguenze della loro idolatria: “L’aria come una discarica, l’acqua come una discarica, la terra come una discarica, la vita intera immolata, come un capretto, sull’altare della produzione. I lombardi si sono dati i governi che volevano: li hanno votati. In maggioranza hanno sempre, dico sempre, ignorato ogni possibile critica, o correzione, alla religione del profitto. I conti devono farli loro, e tra di loro”.

 

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Una serie di sciocchi stereotipi, che avrebbe potuto tranquillamente inanellare Vittorio Feltri nei confronti dei terroni, ma Serra li ha impreziositi con una citazione letteraria di uno scrittore inglese su “come è brutto il cielo di Lombardia quando è brutto”. Lo scritto è stato duramente criticato da Roberto Perotti, economista della Bocconi ed editorialista di Repubblica, su su Firstonline: “Un pezzo fondato sull’oltraggio vile a una popolazione martoriata e l’insensibilità ostentata con spavalderia alla sofferenza altrui: è il presso altissimo che Serra è disposto a pagare per tentare una provocazione intellettuale di cui non è all’altezza”. Perotti, che è uomo empirico, di dati e fatti, scrive che non c'è alcuna evidenza che i lombardi abbiano in questa vicenda sacrificato la vita per il denaro: se solo avessero saputo quali rischi correvano, non si sarebbero esposti al contagio. Quella di Serra è solo “un’accozzaglia di luoghi comuni più triti” con in più “un tono paternalistico e gratuitamente dispregiativo che lascia basiti per il suo razzismo culturale”. Alla fine, a distinguere il becero razzismo di Feltri dal razzismo culturale di Serra c’è solo la citazione di uno scrittore inglese. Sembrano usciti da una strofa di Giorgio Gaber su cosa sono la destra e la sinistra.

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