PUBBLICITÁ

La grande lezione di Mattia, il "paziente 1" in Italia

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese

PUBBLICITÁ
Come Conte sta affrontando la crisi del coronavirus
Berlino, 11 mar 09:14 - (Agenzia Nova) - Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta affrontando la crisi provocata dall'epidemia del nuovo coronavirus “cerando di svolgere il suo lavoro nel miglior modo possibile”, presentandosi “serio, rassicurante e senza falso pathos, con gli italiani che lo seguono e l'opposizione che cerca lo scontro”. È quanto afferma il quotidiano “Handelsblatt”, che in questo modo commenta il discorso con cui Conte ha presentato il decreto sull'istituzione della zona di protezione in tutta Italia al fine di contenere il contagio da coronavirus. Nonostante alcuni “errori di comunicazione”, con la pubblicazione delle bozze dei decreti precedenti prima degli annunci ufficiali, ora Conte “ha trovato il giusto tono giusto”, comunicando ai connazionali che, con la zona di protezione, “la loro vita quotidiana sarà molto diversa per le prossime quattro settimane rispetto a prima”. Il capo del governo ha, dunque, scelto “le parole giuste” quando ha affermato che “non vi è più tempo per combattere il coronavirus” e “tutti devono fare a meno di qualcosa per il bene dell'Italia”. Nel far fronte al contagio, “si tratta di responsabilità, non dobbiamo essere negligenti”, ha evidenziato il presidente del Consiglio. Secondo “Handelsblatt”, tali affermazioni mostrano quanto Conte ben conosca l'individualismo degli italiani e il loro scarso senso civico. Per tale motivo, sarebbe stata quindi istituita la zona di protezione, definita da alcuni “la misura più drastica” mai assunta da quando l'Italia è una democrazia. A compiere tale passo, Conte sarebbe stato portato anche dalla due diverse necessità: evitare un'emergenza sanitaria e reagire all'opposizione che, guidata dal leader della Lega Matteo Salvini chiede “un'azione ancora più drastica, nel miglior stile populista, con miliardi di euro in aiuti”.
La situazione degli ospedali di Milano è “prossima alla disperazione”
Berlino, 11 mar 09:14 - (Agenzia Nova) - La situazione degli ospedali di Milano impegnati ad affrontare l'epidemia del nuovo coronavirus è “prossima alla disperazione”. È quanto il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” afferma di aver appreso da alcuni medici del capoluogo della Lombardia. Uno di essi riferisce che presso il proprio ospedale il numero di posti letto in terapia intensiva è raddoppiato, mentre quello del personale sanitario “è rimasto lo stesso, perché semplicemente non ci sono più medici e infermieri”. I paramedici stanno quindi lavorando “oltre le proprie possibilità”. In un messaggio, il medico fa quindi appello alla cittadinanza: “La saluto dall'inferno. Ci aiuti rimanendo a casa. Difficilmente possiamo aiutare di più”. Il medico avverte quindi che se le regole introdotte dal governo per contenere l'epidemia di coronavirus non verranno rispettate, si giungerà a “un'estinzione di massa”. L'altro medico comunica che “il decorso della malattia è peggiorato anche nei pazienti giovani”. Finora, “in grave pericolo erano gli anziani e le persone deboli, ma ora il corso della malattia sta diventando sempre più serio, anche nei pazienti giovani e sani”. A peggiorare la situazione è la quasi assenza di sistemi per la ventilazione meccanica, necessari per i contagiati dal coronavirus. Data l'elevato numero di infetti e la scarsità di risorse umane e materiali, potranno essere assegnati ai reparti d terapia intensiva “soltanto quanti hanno ancora la possibilità di sopravvivere”. Pertanto, pazienti anziani e più deboli “non potranno più ricevere la massima assistenza”. Il medico rivela, infine, che, essendo tutti i posti letto del proprio ospedale occupati da pazienti affetti da coronavirus, se qualcuno dovesse essere ricoverato per altre ragioni non avrebbe “alcuna possibilità di ricevere cure adeguate”.
Coronavirus: il grande insegnamento del "paziente 1" in Italia
Madrid, 11 mar 09:14 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano spagnolo “Abc” dedica un articolo Mattia, il manager di 38 anni, amante dello sport, noto in Italia per essere stato il “paziente 1”, ovvero il primo contagiato nel Paese dal nuovo coronavirus. L'uomo si trova dal 20 gennaio in condizioni molto gravi in ospedale. Da lunedì, dopo 18 giorni in cui Mattia è rimasto sedato, intubato e incosciente, è stato spostato dal reparto di rianimazione e ora respira autonomamente ed è semi-cosciente all'ospedale di Pavia. La sua storia clinica, scrive il quotidiano, serve a mostrare come si sviluppa l'infezione da Covid-19: l'aggravamento è rapido, poi c'è una lunga fase di stabilizzazione e finalmente arriva l'inizio del miglioramento. La combinazione di tre elementi è vitale per il buon esito del trattamento: cocktail sperimentale di farmaci antivirali, antibiotici e, sperimentalmente anche quelli usati per curare l'Aids; terapie vitali (idratazione, alimentazione artificiale, ecc.) e assenza di complicazioni successive.
La crisi economica in Italia è certa, la domanda è il contagio
Londra, 11 mar 09:14 - (Agenzia Nova) - La decisione del governo di consentire la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui da parte di suoi concittadini posti in quarantena per l'epidemia di coronavirus, conferma i timori secondo cui le conseguenze del contagio provocheranno una nuova recessione. La questione è capire quanto la crisi sarà profonda e quanto dureràl rallentamento dell'economia italiana. Si tratta poi di vedere fino a che punto l'Ue sarà disposta ad arrivare per aiutare l'Italia in difficoltà. Senza alcun dubbio questa crisi avrà un forte impatto sulle regole di bilancio dell'Unione europea. Le massime autorità dell'Ue e i capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri si trovano a dover scegliere se imporre all'Italia lo stesso trattamento di austerità sofferto dalla Grecia durante la crisi iniziata nel 2008-2009, con il rischio che la recessione contagi l'economia europea. Altrimenti, si potrebbe cogliere questa occasione per ribaltare le politiche di bilancio fin qui seguite dall'Ue, restituire ai governi la possibilità di aumentare il debito e non lasciare che sia soltanto la Banca centrale europea (Bce) a fornire tutto lo stimolo di cui l'economia dell'Eurozona può aver bisogno.
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ