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La Polonia minaccia un referendum sulle quote europee di migranti

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di The Times, New York Times, Libération, Financial Times

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Gli Usa snobbano il G7 dei ministri dell'Ambiente a Bologna
New York, 12 giu 08:38 - (Agenzia Nova) - La grave spaccatura tra gli Stati Uniti e le altre economie avanzate generata dalla decisione del presidente Usa, Donald Trump, di abbandonare l'accordo di Parigi sul clima è tornata in scena domenica a Bologna, dove ieri si sono incontrati i ministri dell'Ambiente del G7. L'agenda dell'incontro prevedeva il confronto su una serie di questioni quali il mutamento climatico, lo sviluppo sostenibile e l'inquinamento dei mari. Scott Pruitt, direttore dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente Usa (Epa), ha però presenziato soltanto alla sessione mattutina dell'incontro, ed ha poi fatto subito rientro negli Stati Uniti. Stando a Patricia Espinosa, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Pruitt ha riferito ai suoi colleghi che gli Usa intendono proseguire sforzi tesi al contrasto dei mutamenti climatici, e ribadito che Washington punta a rinegoziare l'accordo di Parigi o un altro "i cui termini siano più equi nei confronti degli Stati Uniti". Secondo il ministro dell'Ambiente italiano, Luca Galletti, le posizioni "restano distanti". Tra le voci più critiche nei confronti di Washington quella del ministro dell'Ambiente tedesco, Barbara Hendricks, che in segno di aperta opposizione all'amministrazione presidenziale Usa venerdì ha incontrato il governatore della California, Jerry Brown, uno dei volti dell'ambientalismo politico statunitense. Sotto la guida di Brown, lo Stato federato ha aggirato il governo federale Usa aderendo alla "Under 2 Coalition", un gruppo di 175 Stati e città in tutto il mondo che si sono date l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 2 gradi celsius entro la fine del secolo.
 
La Polonia minaccia un referendum sulle quote europee di migranti
Londra, 12 giu 08:38 - (Agenzia Nova) - La Polonia, riferisce il quotidiano britannico "The Times", minaccia un referendum sulle quote di migranti dopo la minaccia di sanzioni per gli Stati inadempienti da parte della Commissione europea. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha annunciato che la questione sarà valutata questa settimana e si è detto favorevole a sanzionare i paesi membri che non hanno accettato richiedenti asilo provenienti dall'Italia e dalla Grecia. Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha avvertito che sull'argomento potrebbe indire un voto referendario in coincidenza con le elezioni del 2019. Continuano, intanto i salvataggi nel Mar Mediterraneo: oltre 2.800 persone sono state tratte in salvo nel fine settimana in interventi coordinati dalla Guardia costiera italiana. Continuano anche le polemiche sull'operato delle organizzazioni non governative: un portavoce della Marina militare libica ha reso noto che sono state intercettate comunicazioni tra le barche dei migranti e le navi delle ong.
Francia, la magistratura convalida la detenzione dei migranti alla frontiera con l'Italia
Parigi, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - Il tribunale amministrativo di Nizza, a cui si erano rivolte alcune organizzazioni umanitarie di assistenza ai migranti, non ha deciso la chiusura del campo di detenzione installato dal ministero dell'Interno francese a Mentone, alla frontiera con l'Italia, per trattenervi gli immigrati irregolari, pur limitandone l'utilizzo. Si tratta di un campo annesso alla locale stazione della polizia francese, composto da prefabbricati in cui vengono provvisoriamente sistemati i richiedenti asilo a cui le autorità della Francia non hanno alcuna intenzione di concedere il permesso di ingresso nel paese e che vengono poi rapidamente rinviati in Italia.
Elezioni comunali in Italia, gli exit poll annunciano un insuccesso del M5s
New York, 12 giu 08:38 - (Agenzia Nova) - Gli elettori italiani di diversi comuni italiani si sono recati alle urne domenica, per una tornata che ha interessato tra le altre sette grandi città italiane: Parma, Verona, Genoa, Palermo, L'Aquila, Catanzaro and Taranto. Il dato più rilevante, all'indomani del voto, è l'insuccesso del Movimento 5 stelle: nessuno dei candidati del partito anti-sistema è riuscito a passare il primo turno nei comuni sopra citati, che verranno tutti contesi da schieramenti di centrodestra e centrosinistra.
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Banco Popular, il primo test bancario europeo
Londra, 12 giu 08:38 - (Agenzia Nova) - Da più di due anni, riferisce il "Financial Times", investitori, finanzieri e regolatori aspettano di vedere quale banca europea in difficoltà sperimenterà le nuove regole sui salvataggi. Ora hanno avuto qualche risposta. Le autorità di vigilanza hanno assunto il controllo dell'istituto di credito spagnolo Banco Popular, spazzando via azionisti e obbligazionisti subordinati, e lo hanno venduto per la cifra simbolica di un euro al gruppo Santander, senza ricorrere al denaro dei contribuenti e lasciando indenni correntisti e obbligazionisti senior. Secondo alcuni investitori e analisti, tuttavia, il vero test deve ancora arrivare: le sfide potrebbero essere più difficili in Italia, in Portogallo e nel Regno Unito. Dopo l'accordo tra il governo italiano e la Commissione europea su Monte dei Paschi di Siena, l'attenzione si è spostata su altri due istituti: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
  
PANORAMA INTERNAZIONALE
  
  
Germania, le monarchie del Golfo finanziano al diffusione del salafismo
Berlino, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - La famiglia reale dell’Arabia Saudita avrebbe stanziato fondi per la costruzione di 200 nuove moschee in Germania. È vero, scrive la "Sueddeutsche Zeitung", che le moschee tedesche sono sovraffollate a seguito all’arrivo di quasi un milione di profughi dal 2015, ma le autorità tedesche temono già le ricadute per la sicurezza legate alla drammatica diffusione del salafismo nel paese. I Servizi temono in particolare l'aflusso di predicatori radicalizzati dalla Bosnia-Erzegovina, dove Arabia Saudita e Qatar hanno operato importanti investimenti economici negli ultimi anni, ha dichiarato il capo dell’intelligence della Turingia Stephan Kramer. La legge tedesca garantisce libertà di religione, e dunque le autorità tedesche non hanno appigli legali per impedire la costruzione di edifici di culto come quello di Fellbach-Oeffingen, nel Sud della Germania: un complesso di edifici su tre livelli, con 14 piazzole, in una cittadina di appena 7 mila abitanti. L’Ufficio criminale di Stoccarda ha scoperto che dietro alla società kuwaitiana “Revival of Islamic Heritage”, intenzionata ad acquistare l’immobile, c’è il “Rihs”, una delle maggiori organizzazioni internazionali di proselitismo islamico del Golfo, a cui è stato vietato nel 2008 di operare negli Stati Uniti per i legami con le organizzazioni terroristiche. Il movimento tenta di acquistare terrenni e scuole coraniche in Germania dal 2002, e da allora gli investimenti gli sono stati vietati. Il numero di soggetti residenti in Germania e identificati dalle autorità tedesche come salafiti radicali è raddoppiato negli ultimi cinque anni a oltre 10 mila unità. Negli ultimi mesi il Bnd e l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione hanno rilevato un drastico aumento delle attività di proselitismo salafita finanziato dagli Stati del Golfo. I servizi tedeschi collegano queste attività ai finanziamenti di Arabia Saudita, Kuwait e Qatar. L’Arabia Saudita, in particolare, investe secondo le autorità tedesche oltre 100 milioni di euro ogni anno per la diffusione del wahabismo in Europa, e controlla direttamente o indirettamente almeno 20 entità dedite alla diffusione di quella dottrina islamica radicale in tutto il mondo: un esempio è l' International Islamic Relief Organization (Iiro), che l'Onu ha accusato di legami con al Qaeda. L’Ambasciatore saudita a Berlino, Awwad al Saleh Awwad, nel 2015 aveva fornito rassicurazioni riguardo l'attività di queste organizzazioni, e altrettanto aveva fatto il segretario generale della Lega musulmana mondiale nel 2016. Secondo i Servizi di sicurezza tedeschi, anche il Qatar, tramite la “Eid Charity Foundation”, ha stanziato fondi per la costruzione di 6 mila moschee in tutto il mondo, e in particolare nel 2016 ha destinato 41 milioni di dollari a progetti in 60 Paesi. A maggio il Qatar ha finanziato con 3 milioni di euro la realizzazione della più grande moschea dei Paesi scandinavi nella città svedese di Malmo, con una capienza di 2 mila persone.
 
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Francia, Macron in marcia verso una maggioranza schiacciante
Parigi, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - Il Partito del neo presidente francese Emmanuel Macron, La Republique en Marche (Lrem; "La Repubblica in Marcia"; ndr), ha dominato i primo turno delle elezioni che si è tenuto in Francia ieri domenica 11 giugno: secondo le proiezioni fatte dalla società di rilevazioni statistiche Kantar Sofres per il quotidiano "Le Figaro", al secondo turno di ballottaggio domenica prossima 18 giugno Lrem potrebbe conquistare una schiacciante maggioranza parlamentare ottenendo dai 400 ai 440 seggi nell'Assemblea Nazionale, che conta 577 deputati; ha ottenuto il 32,32 per cento dei suffragi, distanziando nettamente il centrodestra che ha raccolto il 21,6 per cento tra candidati de I Repubblicani (LR) e dell'Udi. Il Front national si è fermato al 13,2 per cento: poco più della metà del risultato raggiunto da Marine Le Pen al primo turno delle elezioni presidenziali il 23 aprile scorso; e due volte e mezza meno di quanto la leader frontista aveva raccolto al ballottaggio presidenziale perso il 7 maggio contro Macron. Sconfitta catastrofica per il Partito socialista (Ps), le cui liste insieme agli ambientalisti di Europa ecologia - I verdi (EeLv) ed al Partito radicale di sinistra (Prg) ottengono in totale il 13,2 per cento dei voti; il Ps ed i suoi alleati vedranno la propria rappresentanza parlamentare letteralmente decimata: degli attuali 302 deputati, appena una trentina hanno qualche speranza di essere rieletti. Arretra anche il cartello di estrema sinistra della "France insoumise" (FI, "Francia non-sottomessa"; ndr): al primo turno presidenziale il suo candidato Jean-Luc Mélenchon aveva raggiunto il 19,1 per cento dei suffragi, ora raccoglie solo l'11 per cento, che si tradurrà in 8-10 deputati. Per loro l'unica consolazione è che FI ha superato il Ps e che, se si contassero anche i suffragi raccolti dal Partito comunista (Pcf, alleato alle presidenziali ma separato in queste parlamentari), la sinistra francese è spaccata esattamente a metà tra estrema sinistra e socialdemocrazia. Per il presidente Macron dunque è una vittoria storica, macchiata tuttavia da un altissimo livello di astensione dal voto: si sono recati alle urne solo il 48,71 per cento degli aventi diritto al voto, gli elettori astenuti sono stati il 51,29 per cento; un'astensione record per la Quinta Repubblica francese, un campanello di allarme della disaffezione dei francesi per la politica a cui la squadra di Macron e del suo primo ministro Edouard Philippe devono prestare la massima attenzione
 
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Regno Unito: May alla resa dei conti col suo Partito conservatore dopo il disastroso risultato elettorale; proseguono le trattative col Dup
Londra, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - In primo piano sulla stampa del Regno Unito la crisi politica che si è aperta dopo le elezioni di giovedì scorso. La premier, Theresa May, affronterà oggi la resa dei conti con i neoeletti deputati conservatori dopo il risultato disastroso del voto, nel quale ha perso la maggioranza assoluta. George Osborne, ex cancelliere dello Scacchiere e direttore del quotidiano "Evening Standard", l'ha definita "una morta che cammina". L'accordo col Partito unionista democratico (Dup) dell'Irlanda del Nord, che sembrava cosa fatta, non è ancora stato concluso. Si continua a trattare, ma probabilmente non per una coalizione: l'ipotesi è un'intesa di "confidence and supply", letteralmente "fiducia e offerta", che permetterebbe di far nascere un governo di minoranza. Il primo ministro dell'Irlanda, Enda kenny, ha espresso preoccupazione per l'impatto dell'eventuale alleanza sull'Accordo del Venerdì Santo. Poche novità nell'esecutivo dopo il rimpasto: le più rilevanti sono la scelta dell'europeista Damian Green come primo segretario di Stato e il ritorno di Michael Gove come segretario all'Ambiente. Dall'opposizione (e fuori dalla Camera dei Comuni), l'esponente liberaldemocratico Nick Clegg, con un articolo pubblicato sul "Financial Times", sostiene che il paese ne abbia abbastanza dello "psicodramma Tory" ed esorta May alla discontinuità col recente passato, prendendo le distanze dai Brexiter intransigenti e lavorando per una soluzione di compromesso.
Spagna: la Catalogna addestra "agenti elettorali" per celebrare il referendum negato dalla giustizia
Madrid, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - L'obiettivo è fare in modo che sia in tutto e per tutto simile a un vero e proprio referendum, anche se già si sa che si tratterà di un procedimento illegale. Per celebrare il referendum sull'indipendenza della Catalogna, il governo della regione - Generalitat - ha deciso di istruire 4000 "agenti elettorali", uomini che possano far correre la complessa macchina utile ad aprire le urne per il 1 ottobre. Il governo centrale spagnolo ha infatti ampiamente spiegato che funzionari pubblici che dovrebbero sovrintendere alle operazioni referendarie dovranno ritenersi responsabili di ogni atto compiuto contro la legge. Il Tribunale costituzionale ha già condannato i responsabili di un tentativo analogo, ma molto meno incisivo, celebrato nel 2014 ("processo partecipativo sul futuro politico della Catalogna") e già si sa che la nuova battaglia di Barcellona per la separazione dal resto della penisola non avrà sorti migliori.
Usa: Russiagate, il procuratore generale Sessions testimonierà al Senato
New York, 12 giu 10:25 - (Agenzia Nova) - Il procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, testimonierà martedì in merito ai suoi incontri con l'ambasciatore russo negli Usa davanti alla commissione Intelligence del Senato, la stessa di fronte alla quale ha deposto la scorsa settimana l'ex direttore dell'Fbi James Comey. Il procuratore generale è additato dai detrattori del presidente Usa, Donald Trump, come uno dei possibili "contatti" tra la campagna di quest'ultimo e il governo russo. Sessions, uno dei sostenitori della prima ora di Trump, lo scorso anno ha incontrato due volte, nella veste di senatore, l'ambasciatore russo Sergej Kisljak; gli incontri sono avvenuti nella cornice di eventi pubblici - uno dei quali organizzato dall'amministrazione presidenziale Obama - durante i quali Sessions ha incontrato decine di ambasciatori da altrettanti paesi; secondo i Democratici, però, i due episodi costituirebbero comunque una potenziale prova di "collusione" tra l'amministrazione Trump e il governo russo. Lo scorso marzo, appena nominato alla guida del dipartimento di Giustizia, Sessions ha scelto di ricusarsi dalle indagini riguardanti le possibili intromissioni russe nella campagna presidenziale dello scorso anno, dato il suo attivo sostegno alla campagna di Trump prima delle elezioni. Lo stesso Sessions ha nominato il mese scorso un procuratore speciale per indagare la questione: si tratta di Robert Mueller, ex direttore dell'Fbi. La testimonianza di Sessions di fronte al Senato avverrà su richiesta dello stesso procuratore generale, che ha chiesto "la possibilità di affrontare la questione in un contesto consono" dopo la testimonianza resa la scorsa settimana da Comey.
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