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L'Italia in mezzo al guado delle riforme

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Echos, Pais, New York Times, Figaro, Financial Times

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Il debito pubblico, tallone d'Achille dell'Italia
Parigi, 23 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - In mezzo al guado, così sul quotidiano economico francese "Les Echhos" la giornalista Virginie Robert riassume in una breve scheda le raccomandazioni fatte dalla Commissione europea all'Italia: da un lato le numerose riforme già fatte, ma dall'altro il tanto che resta da fare e soprattutto il peso del debito pubblico da ridurre; questo potrebbe diventare un problema serio quando si concluderà la politica monetaria accomodante della Banca centrale europea ed i tassi di interesse riprenderanno a crescere.
Italia, sfide per il dopo Renzi
Madrid, 23 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Una stabilità politica compatibile con la crescita economica. È la sfida principale, tutt'altro che semplice, che deve affrontare l'Italia del dopo Renzi, si legge in un commento del quotidiano spagnolo "El Pais". Ricordati i numeri degli allarmi macroeconomici - poca crescita, debito eccessivo - e dell'emergenza banche, l'articolo ricorda che in un contesto internazionale minato dal Brexit, da Trump e dai nuovi populismi "non ci si possono prendere troppi rischi". "La Banca centrale europea lo sa molto bene e per questo, anche se sta pressando il governo di Paolo Gentiloni perché inizi una volta per tutte il risanamento, gli sta dando tempo per farlo in una maniera graduale che non porti al conflitto sociale". Il tutto in uno scenario elettorale incerto, dominato "dall'anticasta" Movimento 5 Stelle e dal discorso "profondamente razzista" della Lega Nord. Il Pd, da parte sua, soffre la "frattura ideologica tra le due anime", la democristiana rappresentata da Renzi e la quella di sinistra, da anni in contrasto con l'ex premier.
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I partiti politici italiani ricadono nei vecchi schemi
Londra, 23 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio italiano e segretario dimissionario del Partito democratico, ha detto che l'Italia "sembra aver rimesso indietro il suo orologio politico", esprimendo la sua frustrazione per la divisione del Pd. La resa dei conti all'interno del partito di governo, osserva il corrispondente da Roma del "Financial Times", James Politi, potrebbe compromettere l'esito delle prossime elezioni, a favore del Movimento 5 stelle, e indebolire il governo di Paolo Gentiloni. I conflitti del Pd sono indicativi di una più ampia regressione della politica italiana, iniziata durante la campagna sul referendum costituzionale. Su "Times" Simone Nixon evidenzia la "strana disconnessione" visibile nell'area dell'euro: nonostante i segnali positivi provenienti dall'economia, il malessere politico è maggiore che nel momento più difficile della crisi del debito. Anche Allister Heath su "Telegraph" vede un'Unione Europea più vulnerabile che mai, a rischio di essere spazzata via da una rivolta populista, concludendo che il Regno Unito deve affrettarsi a uscirne.

L'Italia ha pagato un miliardo di euro nel 2016 per chiudere un contratto derivato
New York, 23 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - Il Tesoro italiano ha speso circa un miliardo di euro per l'estinzione di un contratto derivato prima della sua scadenza naturale. Lo ha riferito ieri al Parlamento il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Negli ultimi anni, scrive "Reuters", l'Italia ha perso miliardi di euro a causa del ricorso a strumenti derivati come quelli di swap. Padoan ha spiegato ieri che il valore di mercato dei contratti sottoscritti dal governo è ulteriormente peggiorato da -36,6 a -37,8 miliardi di euro. Il bilancio delle operazioni sui derivati effettuate dal governo italiano nel 2016 è stata negativa per un importo pari a 4,2 miliardi di euro.
Italia: i prezzi saliti in un anno dell'1 per cento
Parigi, 23 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - I prezzi al consumo in Italia sono aumentati dell'1 per cento a gennaio rispetto all'anno prima, dopo un aumento dello 0,5 per cento in dicembre: sono i dati definitivi pubblicati ieri mercoledì 22 febbraio dall'Istituto nazionale di statistiche (Istat); rispetto al mese precedente, in gennaio l'aumento è stato dello 0,3 per cento. Questo ritorno dell'inflazione è essenzialmente dovuto ad un notevole aumento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+9 per cento contro il +2,4 per cento in dicembre) e degli alimenti freschi (+5,3 per cento contro +1,8 per cento in dicembre).
  
PANORAMA INTERNAZIONALE
Angela Merkel e Thomas de Maizière (LaPresse)
 
Germania, il governo inasprisce le norme sulle espulsioni dei migranti
Amburgo, 23 feb 09:59 - (Agenzia Nova) - Il Governo federale tedesco intende dotare il paese di un sistema più coerente e rigoroso dei migranti privi del diritto di asilo. Il governo ha approvato mercoledì un disegno di legge che recepisce le decisioni assunte dalla maggioranza di governo nelle ultime settimane, e che se approvate dovranno essere applicate dal governo federale e dai lander. Il disegno di legge prevede che l’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (Bamf) in taluni casi possa identificare i richiedenti asilo tramite i dati personali contenuti nei loro telefoni cellulari e negli apparecchi elettronici come tablet e computer portatili. Queste misure sono state studiate in accordo dal ministro della Giustizia Heiko Maas (Spd) e da quello dell'Interno Thomas de Maizière (Cdu) a seguito dell’attentato del mercatino di Natale a Berlino. Il disegno prevede anche la proroga delle misure di custodia cautelare nei confronti dei soggetti ritenuti pericolosi in attesa della loro espulsione dal paese, e l’utilizzo di cavigliere elettroniche. Inoltre è prevista l’espulsione per quanti forniscano informazioni false in merito alla loro identità.
Commissione europea e Bce divise sulla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi
Londra, 23 feb 09:59 - (Agenzia Nova) - La Commissione europea e la Banca centrale europea, riferisce il "Financial Times", sono divise sul piano di salvataggio di Monte dei Paschi di Siena. La proposta di ricapitalizzazione del governo italiano è ferma da dicembre perché la Bce, che supervisiona gli istituti di credito, e la Commissione, che vigila sugli aiuti di Stato, hanno opinioni diverse sulle loro responsabilità e sul merito dell'operazione a spese dei contribuenti. Restano aperte questioni fondamentali, riguardanti il livello dell'intervento pubblico, l'entità delle perdite a carico dei creditori e la profondità della ristrutturazione.

Spagna: svelato l'incontro segreto tra Rajoy e gli indipendentisti catalani
Madrid, 23 feb 09:59 - (Agenzia Nova) - Il presidente governo spagnolo di Mariano Rajoy e il governatore della Catalogna Carles Puigdemont si sono incontrati l'11 gennaio. Di nascosto. I due sono protagonisti di un prolungato braccio di ferro nato per la resistenza di Madrid a discutere di un referendum per l'indipendenza di Barcellona. La notizia dell'incontro, a dispetto del gelo tra le parti raccontato quotidianamente dalla stampa, ha fatto scalpore. Per il quotidiano catalano "La Vanguardia", il primo a svelare il rendez-vous, si tratta di un aiuto a capire meglio la realtà "avvolta quasi quotidianamente da una nuvola di propaganda": i due esecutivi si parlano, ma non lavorano a una "terza via". Rajoy è disposto a parlare di tutte le questioni poste da Barcellona per migliorare le relazioni e favorire le sue aspirazioni di crescita, ma non del referendum posto che il governo "non può decidere di liquidare la sovranità nazionale". Puigdemont ha però presentato ai suoi conterranei il 2017 come l'anno dell'indipendenza e non sembra voler rinunciare. Constatate le distanze, Rajoy vuole per "El Pais" intensificare le sue relazioni con altre entità catalane, oltre la "Generalitat" - il governo di Barcellona - per "scavare le divisioni tra i separatisti". Un piccolo giallo, infine, su chi abbia rivelato un incontro che le parti avevano promesso di tenere sotto riserbo. Il governo centrale assicura di non aver infranto il patto e, ufficialmente ancora non si pronuncia sulle rivelazioni della stampa. Secondo "El Mundo", la notizia è venuta fuori per una lotta di potere tra i due principali partiti catalani (il Partido Democrata Europeo Catalan di Puigdemont ed Esquerra Republicana de Catalunya).
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Usa, il nuovo consigliere alla sicurezza nazionale si riappropria della direzione della sicurezza interna
New York, 23 feb 09:59 - (Agenzia Nova) - Il tenente generale H. R. McMaster, nominato consigliere per la sicurezza nazionale dal presidente Usa Donald Trump, intende riorganizzare la squadra di politica estera della Casa Bianca riportandolo in linea con la struttura datagli dalla precedente amministrazione Obama. Lo scrive il "New York Times", secondo cui McMaster è deciso ad appropriarsi del controllo della sicurezza interna, e garantire il pieno accesso delle agenzie di intelligence e dello stato maggiore congiunto alle riunioni di gabinetto. Reintegrare il Consiglio per la Sicurezza interna al Consiglio per la sicurezza nazionale, in particolare, significherebbe cancellare uno dei più importanti mutamenti apportati dal presidente Donald Trump all'apparato di sicurezza nazionale: un passo indietro che fonti della Casa Bianca giustificano con le dimissioni del predecessore di McMaster, Michael Flynn, cui a quanto pare era destinata tale limitazione dei poteri. La riorganizzazione delle competenze e l'accentramento dell'autorità in materia di sicurezza nazionale da parte di McMaster apre però anche un altro, spinoso interrogativo: quello riguardante il ruolo di Stephen K. Bannon, capo della strategia presidenziale che sino ad oggi ha giocato un ruolo fondamentale nella definizione della politica estera dell'amministrazione. La riorganizzazione operata da Trump il mese scorso ha aperto a Bannon le porte del Consiglio di sicurezza nazionale, da cui ora sembrerebbe poter essere escluso. Fonti vicine al consigliere, esponente della "destra alternativa" statunitense ("Alt-Right"), affermano però che qualunque tentativo di modificarne o ridimensionare il ruolo di Bannon debba passare attraverso l'esplicita autorizzazione del presidente Trump. L'accesso di Bannon al Consiglio di sicurezza nazionale, e in particolare al principale organo decisionale del Consiglio, il "principals committee", è oggetto da settimane di pesantissime critiche da parte degli oppositori di Trump, che lo accusano di aver messo sullo stesso piano la politica e le questioni di sicurezza nazionale.
Siria, il piano francese di aiuti ai ribelli
Parigi, 23 feb 09:59 - (Agenzia Nova) - Cosa conta di fare in Siria la Francia per salvare gli ultimi bastioni in mano all'opposizione cosiddetta "laica"? Il quotidiano "Le Figaro" pubblica alcuni estratti di una nota confidenziale del ministero degli Esteri che indica quale debba essere la posizione francese dopo la cocente sconfitta patita dai ribelli siriani ad Aleppo alla fine dello scorso mese di dicembre. Per il governo di Parigi dunque le principali priorità sono due: aiutare i ribelli nelle cosiddette "zone liberate" della Siria, nella provincia nord-occidentale di Idlib e nella regione meridionale alla frontiera con la Giordania; e silurare la ricostruzione di una "Siria unitaria", l'opzione preconizzata dalla Alta rappresentante per la Politica estera e di difesa dell'Unione Europea, Federica Mogherini. La nota, redatta dal Centro di analisi, di previsioni e di strategia del Quay d'Orsay, è intitolata "Quale posto per la Francia nel conflitto siriano all'indomani della caduta di Aleppo?". Da essa si evince che la priorità della diplomazia francese attualmente è di finanziare la "Siria dei margini", appunto gli ultimi bastioni in mano ai ribelli all'estremo nord ed all'estremo sud del paese, piuttosto che la ricostruzione del paese, come vorrebbe invece l'Ue e che secondo i francesi avrebbe l'unico effetto di rafforzare il regime di Damasco del presidente siriano Bashar al Assad. Si tratta, scrive il "Figaro", di una strategia rischiosa: come infatti hanno sottolineato diversi esperti ai quali il quotidiano ha chiesto un parere sulla nota del Quay d'Orsay, nelle cosiddette "zone liberate" che i governo di Parigi dovrebbe aiutare, a farla da padroni molto spesso non sono affatto i ribelli presunti "laici" quanto piuttosto delle milizie islamiste e talvolta apertamente jhadiste. A ciò si aggiunge il fatto che in questa sua scelta politica la Francia è totalmente isolata: la nota ammette questo isolamento e ciononostante la Francia sembra voler mantenere la propria posizione: "ostacolare il progetto russo-iraniano" in Siria, a tutti i costi.
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