Il "tanko" che i "serenissimi" usarono per assaltare il campanile di San Marco nel '97 (Ansa) 

innamorato fisso

Salvini sa quel che dice quando parla di "armi non letali"

Maurizio Milani

Basta con la facile ironia, le motrici di camion usate per assaltare San Marco erano foderate di lastre di bauxite spesse 19 centimetri. Milani lo sa, le ha montate lui

Come consigliere militare dell’ex Lega Nord, devo intervenire per rendere chiaro il pensiero di Matteo Salvini. Non bisogna fare facile ironia sulla frase: “Armamenti non letali”. Solo chi non è del mestiere può ridere su un argomento che si studia in tutte le accademie militari del pianeta. Tranne in Zimbabwe, dove la materia è facoltativa. Negli anni 90 fui uno dei serenissimi che scalò il campanile di San Marco. Rinviato a giudizio per tentato colpo di stato, fui graziato dall’allora presidente della Repubblica. Anche allora usammo armi non letali. Infatti blindammo una motrice di camion (Iveco) con lastre di bauxite spesse 19 cm. Tale mezzo piantonava piazza San Marco e difendeva la bandiera del leone. Poi intervennero i Gis della benemerita e ci arrestarono (giustamente) tutti. Anni dopo sempre uomini dei carabinieri fecero irruzione in un capannone a Grisignano (VI). Stavamo preparando un’altra blindatura: un trattore Massey Ferguson da cinquemila cavalli, trasformato sempre tramite lastre di bauxite. Per quanto riguarda armi non letali di secondo livello, le più usate sono i tavoli da osteria. Da sempre usati nelle barricate, dalla Comune di Parigi alle cinque giornate di Milano. Utilissimi anche oggi per la manovrabilità e l’accatastamento, di facile uso anche da chi non ha fatto servizio di leva. Giusto quindi l’ordine del giorno di eurodeputati della Lega e non (prima firmataria on. Donato, detta “donna più bella delle istituzioni”).

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.