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innamorato fisso

Treni a lievitazione magnetica, e i ferrovieri disoccupati

Maurizio Milani

E poi se ne vanno in cerca di pubblici dormitori. Ma se non si fidano dei volontari comunisti?

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Milano adesso (anzi ieri): “Scusi? Gentilmente sa indicarmi un pubblico dormitorio?”. “Perché non vai a lavorare, invece che cercare un pubblico dormitorio?”. “Sì! Ha ragione! Sto aspettando una risposta. Lavoravo alla Breda ferroviaria, ma ormai gli stati acquistano solo treni a lievitazione magnetica. Noi non abbiamo tale tecnologia”. “Quindi è stato licenziato!”. “Sì!”. “Io sono un volontario del dormitorio qui avanti, venga che la sistemo”. “Sta lì come volontario tutta la notte?”. “Certo, vigilo nelle camerate, i furti sono altissimi tra gli ospiti”. “No! Allora niente! Gentilmente mi indichi un cavalcavia”. “Per cosa?”. “Ci vado sotto a dormire”. “Ma non dica scemenze, venga al mio dormitorio, piantono la sua branda tutta la notte”. “No! Grazie arrivederci”. 

P.s. Ecco cosa determina essere comunista, un non fidarsi nemmeno del volontario del dormitorio. Qualcuno può dire: “Chi mi dice non è un pederasta!”. Ma basta con queste illazioni! Ci vorrebbe una querela. Facciamola insieme. Oggi no. Aspettiamo che albeggi. È più romantico.

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