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Innamorato fisso

Un liberale con il pugno chiuso

Maurizio Milani

L’Innamorato fisso fruga nelle foto e nei post di Beppe Sala e trova segnali contraddittori sulla sua identità politica (“Mah!”, dicono Albertini e Moratti). La passione del sindaco per TikTok. Le visite e gli incontri su e giù per Milano

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Tocca al sindaco Giuseppe Sala. La prima foto lo vede con la sindaca Letizia Moratti e il sindaco Albertini. E’ stata scattata ieri, sullo sfondo il parco Adda Sud. Scrive il sindaco Sala: “Che bello rivedere i miei due sindaci prima di me. Adesso posso dirlo: anche quando ero city manager (segretario comunale) della giunta di centrodestra della Letizia, ero comunista”. Su Facebook sul suo profilo la Moratti commenta: “Non mi sono mai accorta che eri comunista, anzi dai ragionamenti sembravi più liberale di noi. Mah”. Anche Albertini si lascia andare a un commento su Twitter: “Sì, è strano, abbiamo sempre considerato Beppe dei nostri. Tanto che lo volevo candidato per il centrodestra alle politiche. Mah!”. Nella foto n. 2 su Instagram Beppe Sala si fa fotografare davanti alla sede dell’Unesco della Lombardia a Buccinasco (sede nuova inaugurata ieri). E’ incatenato per protesta vicino a un grosso cartello: “Milano non merita solo un sito Unesco! Ne vogliamo almeno venti”. In effetti la protesta di Sala è fondata. Se rapportata ad altre città, Milano ha meno siti Unesco. Capisco Venezia e Firenze, ma… Infatti riceve in pochi minuti 31 milioni di like (anche esteri). Foto n. 3 su Facebook. Il sindaco Sala alla logistica più grande d’Europa, alle porte di Milano. All’ortomercato. Si vede che albeggia. Sala su un muletto infilza due bancali di prodotti (peperoni valdostani) appena arrivati. Bella foto. Like 430. Purtroppo su YouTube c’è un filmato che riporta la stessa scena. Si sente una voce fuori campo che dice: “Eccellenza! Lasci perdere che fa confusione e basta. I peperoni valdostani vanno messi in cella frigo, non lì”. Comunque, anche il filmato è bello. Poi Sala è giustificato nel non sapere dove si “stiva” l’ortaggio in questione (anch’io pensavo andava messo dove lo ha riposto il sindaco).

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Tocca al sindaco Giuseppe Sala. La prima foto lo vede con la sindaca Letizia Moratti e il sindaco Albertini. E’ stata scattata ieri, sullo sfondo il parco Adda Sud. Scrive il sindaco Sala: “Che bello rivedere i miei due sindaci prima di me. Adesso posso dirlo: anche quando ero city manager (segretario comunale) della giunta di centrodestra della Letizia, ero comunista”. Su Facebook sul suo profilo la Moratti commenta: “Non mi sono mai accorta che eri comunista, anzi dai ragionamenti sembravi più liberale di noi. Mah”. Anche Albertini si lascia andare a un commento su Twitter: “Sì, è strano, abbiamo sempre considerato Beppe dei nostri. Tanto che lo volevo candidato per il centrodestra alle politiche. Mah!”. Nella foto n. 2 su Instagram Beppe Sala si fa fotografare davanti alla sede dell’Unesco della Lombardia a Buccinasco (sede nuova inaugurata ieri). E’ incatenato per protesta vicino a un grosso cartello: “Milano non merita solo un sito Unesco! Ne vogliamo almeno venti”. In effetti la protesta di Sala è fondata. Se rapportata ad altre città, Milano ha meno siti Unesco. Capisco Venezia e Firenze, ma… Infatti riceve in pochi minuti 31 milioni di like (anche esteri). Foto n. 3 su Facebook. Il sindaco Sala alla logistica più grande d’Europa, alle porte di Milano. All’ortomercato. Si vede che albeggia. Sala su un muletto infilza due bancali di prodotti (peperoni valdostani) appena arrivati. Bella foto. Like 430. Purtroppo su YouTube c’è un filmato che riporta la stessa scena. Si sente una voce fuori campo che dice: “Eccellenza! Lasci perdere che fa confusione e basta. I peperoni valdostani vanno messi in cella frigo, non lì”. Comunque, anche il filmato è bello. Poi Sala è giustificato nel non sapere dove si “stiva” l’ortaggio in questione (anch’io pensavo andava messo dove lo ha riposto il sindaco).

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Sala nelle foto del suo profilo Facebook posta una foto di cui va orgoglioso. E’ nel negozio di Armani a Nanchino insieme alle bellissime commesse. Indossa un completo Armani. Di fianco a lui c’è Richard Gere (o il suo sosia ufficiale, che è di Brugherio). Non è escluso abbiano fatto il viaggio insieme. Se invece è il vero Richard Gere, si sono trovati lì in negozio arrivando da località diverse. Non esistono foto per una o l’altra tesi. Per me è il vero Richard Gere. Lo stesso giorno il sindaco va al negozio di Calzedonia a Macao (già zona franca portoghese) che l’Ue vuole togliere. Per me sbaglia. Il sindaco fa un selfie con Julia Roberts (o la sua sosia ufficiale, che è di Busto Garolfo). Anche qui vanta le eccellenze italiane nel mondo. Infine va nello show-room di Dolce & Gabbana a Tahiti e insieme agli eredi degli ammutinati del Bounty fa la foto. La foto della Polinesia con il sindaco viene giudicata la più bella e artistica mai apparsa su Instagram. Viene ritirata ed esposta al MoMA di New York. Viene rubata la notte stessa. Il colpevole è preso subito: è un ex dipendente del Comune di Milano licenziato nel 1979 e resosi irreperibile da allora. Viene estradato e tradotto nel carcere di Gallipoli. Foto n. 204 su Facebook. Beppe Sala riceve a Palazzo Marino Ursula von der Leyen. Onori che si devono a un’alta carica istituzionale. Vigili schierati in alta uniforme e con sciabola (non veniva più usata dalla polizia municipale di Milano da diverso tempo, anche se il cerimoniale in casi particolari lo prevede). Cena a lume di candela al Savini in Galleria. I soliti gossip dicono che girano sulla rotta Milano-Bruxelles e viceversa diverse lettere d’amore sotto pseudonimo. Sala scrive a Helga Costantini e mette mittente Giorgio Mastrota (senza dirglielo). Ursula risponde come Helga Costantini (a chiaro). Gli indirizzi: Sala mette via Thomas Mann 2, Amburgo; lei via General Govone 21, Cernusco sul Naviglio. Non ci sono prove di ciò. E se anche fosse, i sentimenti sono sentimenti.

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Beppe oggi posa su Twitter insieme a Pololikashvili, segretario mondiale del Turismo. Insieme visitano la Pinacoteca di Brera. Postano diverse foto. In una c’è anche Maria Grazia Cucinotta, testimonial per Milano come sede dei Mondiali di basket 2050 (verranno assegnati oggi, prima non c’è posto). L’Olimpia Basket si lamenta con un tweet che però viene subito cancellato per non offendere né il sindaco né il segretario generale per il Turismo mondiale. Foto su Twitter (molto simpatica). Beppe Sala suona la tromba, sua vecchia passione. La tromba è quella che è rimasta negli oggetti smarriti per diversi anni. Poi vanno all’asta. Sala l’ha comprata. Era stata dimenticata sul treno Milano Centrale-Trapani (uno comunque può andare giù anche prima, di solito che fanno tutta la tratta sono circa il 5 per cento dei passeggeri, viceversa alcuni salgono a Parma ecc.). Beppe Sala posta la foto di quando è stato ospite da Zelig, il noto cabaret sul Naviglio Martesana in viale Monza. Qui firma il muro come tradizione: nel locale infatti ci sono firme di personaggi famosi sul muro. Il padrone dell’immobile (che non è comunista) ha detto di far pitturare, altrimenti gli dà lo sfratto (Sala, è chiaro, non sa niente di questa storia).

 

Sala su Facebook, foto pensierosa. Posta: “Un nuovo partito? Perché no! Lo farei con Nardella, collega di Firenze” (sondaggio fatto adesso 15 per cento dei voti). Sala è il politico italiano che usa tantissimo il social TikTok, tanto che il console cinese a Milano ha voluto ringraziarlo. La foto ritrae il sindaco e il console alla stazione di Porta Romana. Il sindaco gli ha regalato un mobile dal design moderno, il console una credenza orientale antica. Costo del primo regalo 41 euro, costo del secondo 1 milione di euro (pezzo unico dinastia IV). Il console riceve una lettera dell’ambasciatore cinese a Roma: “Ma scusa, dovevi proprio regalargli una cosa pregiata a quel modo lì?”. Console a Milano: “Ma sì, dài…”. Ambasciatore: “Ma sì, hai fatto bene. Da domani non sei più console a Milano ma a Catanzaro”. Foto sempre su TikTok. Beppe Sala vestito da Renzo Tramaglino e Lucia (sarà una funzionaria del Comune) per festeggiare la traduzione in cinese dei “Promessi sposi”. Rinfresco nel cortile del Comune con il nuovo console cinese, che prima era a Tolone. Foto n. 37. Beppe Sala alla commemorazione dei dieci anni dalla vittoria dell’Inter in Champions. Orgoglioso, posta: “Milano è l’unica città in Europa che ha due club ad averla vinta. Per questo faremo buttare giù il Peppino Meazza e costruiremo con gli amici cinesi due grandi stadi, uno per l’Inter e uno per il Milan, distanti 50 chilometri l’uno dall’altro. Entrambi di centomila posti, saranno uguali precisi, come a suo tempo le navi Raffaello e Michelangelo, orgoglio italiani anni Settanta.

 

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Foto su TikTok. Sala sulla terrazza Martini alla presentazione del libro del direttore Claudio Cerasa “Perché il comunismo ha fallito”. Modera il dibattito Francesco Guccini, che all’ultimo telefona che non può venire. La serata viene lo stesso bene. Il direttore firma copie per circa un’oretta (400 libri). Il sindaco posta sul social cinese lui con Obama: “Grande onore avere nella nostra città un già presidente Usa”. Obama omaggia il sindaco con un bracciale di Bulgari da uomo. Sala ricambia con un bracciale di Cartier, che può benissimo essere indossato dal presidente o dalla First Lady. Sono regali importanti. Un grillino in consiglio comunale chiede al sindaco il costo. Sala risponde: “Amico, l’ho pagato con i miei soldi, io lavoravo e guadagnavo bene prima di fare il sindaco. Non farmi chiedere cosa facevi tu. Non è educato, collega e amico”. Foto su Instagram. Obama e Sala in mezzo agli ambulanti del Mercato rionale di via Allegri Gaetano (zona Barona). Grande festa per entrambi. Alcuni ambulanti offrono al già presidente quello che vendono. Obama insiste per pagare, ma gli ambulanti insistono: “No, mister president, we are for you love”. Obama è commosso e ringrazia. Sala riceve anche lui frutta e verdura (anche i famosi peperoni valdostani) che per adesso è meglio non lasciarli nel mercato estero. Foto del sindaco non proprio istituzionale. Lui e Monguzzi (Verdi) dentro Palazzo Marino salutano con il pugno chiuso (da comunisti). Faccio vedere la foto a mia nonna che abita in periferia (pensionata). Rimane delusa e dice: “Al vuti pu” (“Non lo voto più”). “Ma dài nonna, non fare così”. Lei: “No! E’ troppa la delusione”. Io: “E chi voti?”. Lei: “Parisi!”. Io: “Ciao nonna, dovevi votarlo allora”. Lei: “Adesso non si può più?”. Io: “Non so! Non penso!”.

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Foto n. 1.331, TikTok. Sala all’Assemblea dei sindaci metropolitani. Sala dichiara: “Che bello essere qui. Troviamoci ancora domani per rifare uguale quello che si è fatto oggi”. Sconcerto da parte dell’Appendino, De Caro etc. Sala rettifica: “No, amici, non vediamoci più, tanto è inutile”. Silenzio degli altri. La seduta prosegue. Prende la parola il sindaco di Napoli che dà ragione a Sala. Altra immagine. Sala sulle colline di San Colombano al Lambro, unico comune della provincia di Milano dove si produce un ottimo vino. Sala si fa chiudere nel castello della cittadina. Nessuno è mai riuscito a uscire. Poco dopo Sala compare al bar in piazza, tutti applaudono. Non si è mai saputo come abbia fatto. Foto n. 35. Beppe Sala in pantaloncini corti seduto su una fioriera (non si potrebbe) a Formentera. Il sindaco dell’isola vede la foto e gli dà un euro di multa, che Sala paga. Dice: “Non pensavo fosse una fioriera”. Foto n. 36, Facebook. Il sindaco su una barca in costume con amici. La foto è scattata a Marettimo (così si dice) ma da attento esame è l’idroscalo di Milano (bel posto lo stesso). Foto n. 37. Beppe Sala nell’area che fu la fiera campionaria. Ora bellissimi grattacieli da 250 metri. Sala: “Mi ricordo da bambino entravo da Porta Carlo Magno e subito correvo a vedere il padiglione delle porte blindate. Erano le prime. Allora si usava a Milano tenere la porta aperta. Fui uno dei primi a metter su una porta blindata a Milano. Era il 1965”.

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Foto n. 15, TikTok. Beppe Sala con il caschetto giallo sul cantiere della nuova linea MM. Un signore maleducato gli dice (vedi YouTube): “Cosa bucate Milano a fare che gli impiegati e gli studenti saranno tutti in smart working”. Sala: “Lei cosa dice di fare?”. Cittadino: “Sospendere i lavori”. Sala chiama l’ing. direttore dei lavori e gli dice: stop, basta così, proseguiamo nel 2039”. Foto n. 652, Instagram. Sala davanti al maestoso cavallo di Leonardo (copia) che il Comune ha messo in periferia. Un cittadino (sempre lo stesso): “Scusi sindaco, perché invece di tenere davanti alla stazione la Mela di Pistoletto, non mettete il Cavallone di Leonardo?”. Sindaco: “E la Mela di Pistoletto?”. Cittadino: “Invertite il posto delle due opere, peraltro molto belle”. Sala telefona al capo dell’ufficio tecnico del Comune. “Pronto, sono il sindaco”. “Dica”. “Provvedere a portare il cavallo di Leonardo in Piazza Duca d’Aosta e la Mela collocarla dove c’è adesso l’opera di Leonardo”. Uff. tecnico: “Entro quando?”. Sala: “Già stasera voglio vedere il lavoro fatto”. Foto n. 151, Facebook. Sala dento il sottomarino Toti. Simbolo di Milano e del Museo della tecnologia. S. si fa chiudere dentro. Mai nessuno è riuscito ad aprire dall’interno. Dopo pochi minuti il sindaco Sala compare seduto al tavolino di Viel bevendo uno dei frullati più buoni al mondo. Siamo in corso Buenos Aires. Anche questo dice Sala dovrebbe essere sito Unesco.

 

Foto n. 722, TikTok. Sala ai Navigli insieme alla squadra che recupera le biciclette del bike-sharing scaraventate in acqua. Posta con rammarico: “Non capisco perché dopo averle usate le sbattono nel Naviglio, anche ad Amsterdam fanno così, ma meno. Qui a Milano su 100 bici, la metà vola nel Naviglio, in Olanda 12 su 100. Siamo comunque abbastanza messi bene nella classifica mondiale. A El Paso su 100 ne finiscono nel canale 97. La città più virtuosa è Catania. Su 100 bici solo una va persa. Milano migliora questo dato. Anche perché ogni bici recuperata e aggiustata costa al comune 500 euro. Un cittadino risponde con un post: “Fate prima a regalare una bicicletta a ogni cittadino, se lei sindaco telefona alla Colnago per una fornitura di un milione e 500 mila bici il prezzo cad. diventa basso. Una bici così che in negozio costa 650 euro, se ne acquista così tante le fanno 30 euro cad. conviene”. Risponde il sindaco: “Ha ragione, eseguo”. Foto n. 401, TikTok. Il sindaco sul tram notturno prenotato per cenette a lume di candela per innamorati. Posta il sindaco: “Voglio che questo servizio sia alla portata di tutti. E che il giro sia più lungo degli attuali 150 minuti a tutta notte. Ho chiesto alla giunta di deliberare il costo che passerà per il noleggio del tram da 1.500 euro a 100. Le liste d’attesa sono lunghe, ma nemmeno tanto. Alcuni, dispiace dirlo, dopo la cenetta sul tram si lasciano. Il sindaco Sala sulle sponde del Lambro dice “il fiume di Milano vorrei renderlo navigabile fino a dove si può”. Risponde un cittadino che abita a Crescenzago: “Sindaco sa fino a dove si può?”. Il sindaco: “Non so”. “Fino a Cerro al Lambro, cioè a un chilometro da Milano. Conviene?” Il sindaco: “Ha ragione, non conviene. Progetto abbandonato”.

 

Beppe Sala, appena nominato candidato leader per la Sinistra a Palazzo Chigi commenta: “Non mi aspettavo tanta fiducia, ringrazio la coalizione che mi sostiene, il primo comizio elettorale lo farò a Messina, la mia città preferita”. Sala in Prefettura a Milano riceve la massima onorificenza prefettizia. Mai nessun sindaco di Milano era stato insignito di tale premio. P.S. Anche perché è istituito solo quest’anno. Ma alcuni sostengono che c’è sempre stato e non veniva assegnato. Vai a capire chi ha ragione. Per me il sindaco. Foto su Twitter. Sala firma un trattato con una repubblica ex sovietica. Sarebbe competenza della Farnesina. Ma Sala dice: “No, posso farlo anch’io, il trattato è segreto”. Sembra che noi possiamo usare il poligono di tiro di Naswoski e loro quello di Albenga (Savona) senza avvisare il sindaco di Albenga che comunque posta su Facebook: “Siamo stufi di questa servitù militare e come noi Capo Teulada”. Il sindaco Sala: “Hai ragione collega, ritiro la firma del trattato con l’ex repubblica sovietica. Anche se ci tocca pagare una lieve penale. Ma per la pace questo e altro. Chiudiamo tutti i poligoni militari del mondo. Risponde un utente Instagram: “Dillo alla Corea del Sud”. Sala: “Hai ragione! Gli telefono adesso. Ciao! Grazie!”.

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