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Blinken: “Biden manterrà l’ambasciata americana a Gerusalemme”

Il neo segretario di stato Usa e l’impegno per la sicurezza d’Israele: “All’Iran non sarà permesso di acquisire un’arma nucleare”, scrive Times of Israel 

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Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio Internazionale, l'inserto a cura di Giulio Meotti con le segnalazioni dalla stampa estera

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Il neo presidente americano Joe Biden non annullerà la storica decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e manterrà l’ambasciata degli Stati Uniti nella città. Lo ha detto martedì Antony (Tony) Blinken, il segretario di stato designato da Biden, durante l’udienza di conferma dinanzi alla Commissione esteri del Senato degli Stati Uniti. Alla domanda del senatore Ted Cruz se gli Stati Uniti continueranno le politiche di Trump su entrambi i punti, Blinken ha risposto senza esitazioni: “Sì e sì”.

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Blinken ha inoltre affermato che l’amministrazione entrante si consulterà con Israele e gli alleati arabi mediorientali prima di prendere decisioni sul rientro nell’accordo sul nucleare iraniano. Il presidente Biden, ha detto Blinken, “ritiene che se l’Iran tornasse in regola, lo faremmo anche noi. Ma lo useremmo come piattaforma con i nostri alleati e partner, che sarebbero di nuovo con noi dalla stessa parte, per cercare un accordo più duraturo e più forte. E’ di vitale importanza che ci impegniamo nel decollo, non nell’atterraggio, con i nostri alleati e partner nella regione, per includere Israele e per includere i paesi del Golfo”. Dopo aver specificato che un nuovo accordo potrebbe affrontare le “attività destabilizzanti” dell’Iran nella regione così come i suoi programmi missilistici, Blinken ha aggiunto: “Detto questo, penso che siamo molto lontani da tutto ciò”. Il presidente Donald Trump si è ritirato dall’accordo nel 2018 e ha imposto severe sanzioni all’Iran. Dal canto suo, il neo eletto Biden ha detto che gli Stati Uniti torneranno nell’accordo del 2015 a patto che l’Iran torni a rispettare rigorosamente l’accordo.

 

Nelle ultime settimane Teheran ha iniziato ad arricchire l’uranio al 20 per cento in diretta violazione dell’accordo. Biden ha anche affermato che, successivamente, intende avviare negoziati per arrivare a un accordo “più duraturo e più forte” con Teheran che affronti anche il suo programma di missili balistici e il suo predominio nella regione. L’Iran ha detto di non essere interessato a trattare accordi successivi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha messo in guardia gli Stati Uniti contro un puro e semplice ritorno all’accordo del 2015, esortando Biden a continuare la campagna di sanzioni contro Teheran. L’ambasciatore d’Israele negli Stati Uniti, Ron Dermer, ha esortato Biden a consultarsi con Israele e gli stati del Golfo prima di tornare all’accordo. Nella sua audizione di martedì, Blinken ha assicurato alla Commissione che l’amministrazione Biden intende fare proprio questo e che impegnerà anche il Congresso prima di concludere qualsiasi accordo con l’Iran. Blinken ha concluso su questo punto affermando che in ogni caso “il neo eletto presidente Bliden è impegnato sul concetto che all’Iran non sarà permesso di acquisire un’arma nucleare”.

 

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