ANSA/CLAUDIO PERI

Il Figlio - la lettera

“Bravo papà”. Emma Torre, che a undici anni ha già trovato le parole per tutto

Annalena Benini risponde ai lettori

Cara Annalena, ho visto la serata dei David in televisione per caso e stavo per spegnere quando ho visto quella bambina bionda alzarsi e prendere la mano di sua madre e salire sul palco. La figlia di Mattia Torre, Emma, ha ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura di un film scritto dal padre che non ha fatto in tempo a vedere il film realizzato. Sono rimasta sbalordita e commossa da quella forza, da quelle parole semplici, dal fatto che non si è mai fermata fino alla fine, fino a “Bravo papà”. Hanno inquadrato Valerio Mastandrea, amico di tutta la famiglia, che piangeva sotto la mascherina. Undici o dodici anni, ho letto e poi ho letto le interviste alla madre, ostetrica, profondissima, e le ho ammirate ancora di più. C’è anche un fratellino piccolo che cresce nel ricordo di un padre amatissimo e che li amava tanto. Spero che la vita sia dolce con loro d’ora in poi. Sarebbe bello che lo fosse per tutti, ma loro se lo meritano di più. Voglio vedere tutti i film e gli spettacoli di Mattia Torre, ma voglio confessarti, poiché ho letto una tua intervista a lui qualche anno fa, che leggendo tutte queste cose su di lui e vedendo la sua famiglia ho pensato che ha avuto una bella vita e che vivrà ancora a lungo. Cari saluti.
Daniela Pasquini

 

Gentile Daniela, Emma Torre ha detto poi che ha sentito la mano di suo padre sopra la testa, quella sera. Ha di nuovo trovato le parole.

 

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