PUBBLICITÁ

Il Bi e il Ba

Nell'Italia di Meucci il telefono in carcere fa scandalo

Guido Vitiello

Nelle nostre galere non ci sono solo boss mafiosi che mandano ordini all'esterno, ma anche gente comune che vuole parlare con la propria famiglia. Il modello inglese e una suggestione dal 1891

PUBBLICITÁ

Dove si daranno convegno un ergastolano e la sua amata, se non in sogno? E’ ciò che accade in “Peter Ibbetson”, romanzo di George du Maurier del 1891. Il telefono esisteva già da qualche anno, ma nessuno poteva ancora immaginare fino a che punto avrebbe stravolto il nostro senso dei luoghi e delle mura, creando un ambiente immateriale e tuttavia non onirico. “Un tempo, mettere i prigionieri in un luogo sicuro e isolato significava separarli dalla società sia dal punto di vista fisico che informativo. Ma oggi molti detenuti hanno in comune con il resto della società il privilegio della radio, della televisione e del telefono”, scriveva Joshua Meyrowitz in “Oltre il senso del luogo”.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Dove si daranno convegno un ergastolano e la sua amata, se non in sogno? E’ ciò che accade in “Peter Ibbetson”, romanzo di George du Maurier del 1891. Il telefono esisteva già da qualche anno, ma nessuno poteva ancora immaginare fino a che punto avrebbe stravolto il nostro senso dei luoghi e delle mura, creando un ambiente immateriale e tuttavia non onirico. “Un tempo, mettere i prigionieri in un luogo sicuro e isolato significava separarli dalla società sia dal punto di vista fisico che informativo. Ma oggi molti detenuti hanno in comune con il resto della società il privilegio della radio, della televisione e del telefono”, scriveva Joshua Meyrowitz in “Oltre il senso del luogo”.

 

L’oggi di cui parlava era il 1985, il sistema carcerario quello statunitense. Nel nostro qui e ora, al contrario, il giornale unico della forca, da Repubblica a La Verità, non risparmia sarcasmi sui cellulari fatti entrare nelle prigioni attraverso salumi, formaggi e palloni e orifizi umani, mentre il ministro Bonafede s’inventa un reato nuovo per punirne il traffico. Meno male che c’è Rita Bernardini a ricordare, sul Riformista, che nella stragrande maggioranza i carcerati non sono boss mafiosi che mandano ordini all’esterno, ma gente comune che vuole parlare con la fidanzata, la madre, i figli; e che l’amministrazione della giustizia inglese, scoperto un traffico analogo, ha deciso di mettere un telefono in ogni cella. Con il paradosso che in Gran Bretagna, patria elettiva di Du Maurier, il prigioniero potrà sentire l’amata al telefono; in Italia, patria di Meucci, è costretto ancora a incontrarla in sogno. 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ