La “riforma costituzionale” dell'ospedale in Fiera
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La donazione milionaria di Silvio Berlusconi e la nomina a un euro di Guido Bertolaso a consulente della Regione per il progetto dei padiglioni ospedalieri alla Fiera hanno contribuito a sbloccare una situazione paradossale che si era malamente ingarbugliata e hanno un non piccolo valore simbolico. Il fondatore di Forza Italia “ha deciso di mettere a disposizione di Regione Lombardia, tramite una donazione, la somma di 10 milioni di euro necessaria per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano”. Bertolaso, come spiega il vicepresidente lombardo Fabrizio Sala, “ha il compito di costruire l’ospedale… si sta creando un team molto forte, con i tecnici di Regione Lombardia che lavorano in squadra”. Quelli di Berlusconi non sono ovviamente gli unici denari donati per l’operazione Fiera. Remo Ruffini, patron di Moncler, ne ha destinati altrettanti: “Ho manifestato all’assessore Giulio Gallera la volontà di supportare questo grande progetto sin dal momento in cui è stato ipotizzato e ora che ci sono ragionevoli certezze sulla fattibilità, siamo pronti a sostenerlo". Poi ci sono i Caprotti di Esselunga e altri ancora, Attilio Fontana ha conteggiato 40 milioni a disposizione. Ma oltre ai simboli, che contano per quel che contano, c’è un dato più politico, reso evidente da chi ha miseramente polemizzato sul regalo di Berlusconi. Ieri su Repubblica Stefano Folli, commentando la vicenda e notando che “l’attenzione mediatica si è immediatamente concentrata sull’ex presidente del Consiglio”, ha stigmatizzato chi “gli ha detto ‘chapeau’ (Renzi e Calenda)” come un tentativo di subentrare nel suo elettorato, mentre la sinistra avrebbero il timore di un suo ritorno in gioco. Analisi non centralissima, in questo momento, né centratissima.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"