Una prospettiva nuova, al tempo stesso visionaria e Lib-lab, e votata al civismo politico, sarebbe un valore aggiunto significativo per il sindaco uscente. E potrebbe attrarre anche gli scontenti di Forza Italia
Il fatto nuovo è indiscutibilmente successo, e mi sembra di poter dire che il governo Draghi ad ampia base parlamentare nascerà. Possiamo stabilire qualche collegamento tra ciò che sta accadendo nella vita nazionale e le prossime elezioni amministrative di Milano? Secondo me sì. Nel 2016 la competizione elettorale fu elogiata da tutti gli osservatori. Due candidati forti, con una vocazione a parlare alle fasce di elettori e cittadini centrali della città, la classica competizione al centro, nella quale è decisivo l’orientamento delle aree, dei ceti e dei corpi intermedi. Sembra passato un secolo. La pandemia ci consegna una città che deve ripensare seriamente se stessa. È certamente esagerato dire che niente sarà più come prima, ma è altrettanto e certamente vero che il panorama economico e sociale sarà quello costituito da nuove possibili marginalità in interi comparti di occupazione, soprattutto nel settore di servizi.
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