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Buone pratiche. Arriva il secondo hub contro lo spreco alimentare

Paola Bulbarelli

Apre al Municipio 3 di Milano un altro centro per il recupero degli alimenti. Parole d'ordine: solidarietà e sostenibilità. "Si deve produrre cibo anche pensando all’ambiente e lo spreco diventa inaccettabile", dice Laura Ferrari, presidente del Gruppo Alimentazione di Assolombarda

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Il primo è stato inaugurato al Municipio 9. Durante la fase più critica del lockdown il numero dei punti di aiuto era arrivato a 10-11 sparsi per la città per essere il più vicino possibile alle persone in difficoltà. E ora ecco il secondo hub, questa volta al Municipio 3 nel cuore di Città Studi. Tutti sorti con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare, priorità della Food Policy, la politica alimentare della città, eredità di Expo 2015, strumento di supporto al governo della città promosso in sinergia dal comune di Milano e  Fondazione Cariplo. Per tradurre in azioni concrete le buone idee, nel 2016 il comune, Assolombarda e Politecnico hanno condiviso il protocollo di intesa “ZeroSprechi” con l’obiettivo di innovare le modalità di recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, progettando e sperimentando un modello di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere. “Food Policy ci permette di mantenere vivi quei rapporti che sono un pezzo del sistema della nostra città e che nel sistema alimentare fanno un grandissimo lavoro – spiega Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla Food Policy – Il progetto pilota del primo hub funziona perciò ha bisogno di avere tante sorelle e fratelli. Ai soci storici si aggiungono Bcc, Avis e l’Associazione Banco alimentare della Lombardia “Danilo Fossati”.

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Il primo è stato inaugurato al Municipio 9. Durante la fase più critica del lockdown il numero dei punti di aiuto era arrivato a 10-11 sparsi per la città per essere il più vicino possibile alle persone in difficoltà. E ora ecco il secondo hub, questa volta al Municipio 3 nel cuore di Città Studi. Tutti sorti con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare, priorità della Food Policy, la politica alimentare della città, eredità di Expo 2015, strumento di supporto al governo della città promosso in sinergia dal comune di Milano e  Fondazione Cariplo. Per tradurre in azioni concrete le buone idee, nel 2016 il comune, Assolombarda e Politecnico hanno condiviso il protocollo di intesa “ZeroSprechi” con l’obiettivo di innovare le modalità di recupero degli alimenti da destinare agli indigenti, progettando e sperimentando un modello di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari basato su reti locali di quartiere. “Food Policy ci permette di mantenere vivi quei rapporti che sono un pezzo del sistema della nostra città e che nel sistema alimentare fanno un grandissimo lavoro – spiega Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla Food Policy – Il progetto pilota del primo hub funziona perciò ha bisogno di avere tante sorelle e fratelli. Ai soci storici si aggiungono Bcc, Avis e l’Associazione Banco alimentare della Lombardia “Danilo Fossati”.

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Dopo gli ottimi risultati dell’hub di via Borsieri (Municipio 9), che in un anno ha permesso di recuperare 77 tonnellate di cibo (154 mila pasti equivalenti) e coinvolgere 21 organizzazioni non profit, 11 supermercati e 5 mense aziendali, decolla ora il Municipio 3, ognuno fa la sua parte. “Entusiasmo e impegno fin dall’inizio – dice Laura Ferrari, presidente del Gruppo Alimentazione di Assolombarda – Il senso della partecipazione si può focalizzare su due parole: solidarietà e sostenibilità. Con generosità aziende della produzione, del catering, della distribuzione che fanno capo a Assolombarda stanno donando. Ma l’attenzione va anche alla sostenibilità che è in cima alle priorità di tutte le aziende dell’agroalimentare. Si deve produrre cibo anche pensando all’ambiente e lo spreco diventa inaccettabile”.  Chi c’è fin dall’inizio è Fondazione  Cariplo. “L’avventura della Food Policy – spiega Carlo Mango, direttore dell’Area ricerca della Fondazione – è partita cinque anni. E’ un progetto che viene guardato come modello non solo in Italia. Tutte queste realizzazioni sono possibile grazie a un rete di collaborazioni. Il progetto Qb è l’attivazione di 23 reti, 500 organizzazioni che lavorano, questo è il nostro ruolo, un attore che insieme ad altri lavora per realizzare qualcosa di concreto” (ieri Fondazione Cariplo ha inoltre annunciato il bando LETS GO!, 16 milioni di euro in sostegno di 400 enti del Terzo settore, che impiegano stabilmente 25 mila lavoratori e 18.600 volontari, dedicati per il 60 per cento ai sevizia alla persona).

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Il modello hub è partito da uno studio realizzato dal Politecnico. “Seguiamo dalla genesi questo progetto – racconta Giulia Bartezzaghi, direttore dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico – questo secondo hub dimostra che la collaborazione intersettoriale, pubblico, privato, profit no profit così come la messa in relazione di conoscenze, esperienze e risorse sono le leve fondamentali per il buon funzionamento e la replicabilità di un modello in altre aree della città. Significa portarsi dietro partner storici ma anche nuovi sostenitori, nuove aziende che donano le proprie eccedenze e ci aiutano a rispondere alla povertà alimentare. Continueremo a misurare gli impatti del progetto e coordinare i lavori con gli altri partner e a coinvolgere gli studenti dell’università. sempre più sensibili a questi temi”.

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