PUBBLICITÁ

GranMilano

Giro in bici tra gli eventi (reali) del Fuorisalone del Design. Milano con coraggio

Paola Bulbarelli

Tredici giorni di programma, 350 appuntamenti. E bisogna pedalare per vedere i più interessanti

PUBBLICITÁ

Non c’è niente come la bici per girare a Milano quando ci sono eventi sparsi in ogni dove come il nuovissimo Fuorisalone, sottotitolo Milano Design Week 2020, che sta all’interno di Design City Edition. E per farsi un idea di quanto l’idea, coraggiosa, di rivitalizzare la città in presenza, e orfana del Mobile, possa funzionare. Tredici giorni di eventi, 350 appuntamenti, molti virtuali ma tanti reali, di quelli da passarci in bicicletta. E bisogna pedalare per vedere i punti più interessanti.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Non c’è niente come la bici per girare a Milano quando ci sono eventi sparsi in ogni dove come il nuovissimo Fuorisalone, sottotitolo Milano Design Week 2020, che sta all’interno di Design City Edition. E per farsi un idea di quanto l’idea, coraggiosa, di rivitalizzare la città in presenza, e orfana del Mobile, possa funzionare. Tredici giorni di eventi, 350 appuntamenti, molti virtuali ma tanti reali, di quelli da passarci in bicicletta. E bisogna pedalare per vedere i punti più interessanti.

PUBBLICITÁ

 

E’ una meraviglia passare da un quartiere all’altro, perché di traffico ce n’è (bel segno?) e di gente pure. Siamo ancora nell’atmosfera della Fashion Week con i grandi magazzini di corso Vittorio Emanuele pieni e un sole che riscalda. Ma questo lungo evento è spalmato su tutta la città. A domanda diretta, la risposta dei milanesi da passeggio è: “Non sapevo, bello però, dove si trova il programma?”. In effetti siamo solo al terzo giorno, si dovrà aspettare il fine settimana per un primo bilancio. Ma basta guardarsi attorno e la Design Week la tocchi con mano. Teschi  giganti, colorati e floreali hanno invaso il centro. Si tratta della mostra a cielo aperto “The Skull Parade. Il tempo della vanità, i teschi raccontano”, in via Marconi fino al  10 ottobre, allestita dal  Comune di Milano in collaborazione con la Fondazione Carnevale di Viareggio, il Lucca Center of  Contemporary  Art e il consolato generale del Messico, dato che la mostra si ispira alla tradizione popolare messicana del Giorno dei Morti.

PUBBLICITÁ

Ci si muove tra le vie più note per il design: via Durini, corso Monforte, via Santa Cecilia. Con una accompagnatrice speciale come Gilda Bojardi, direttore di Interni che ebbe un ruolo fondamentale nella nascita del Fuorisalone. “E’ stato coniato il termine phigital per raccontare questa interconnessione con il digitale ma ciò che conta è la fisicità, lo scambio con il design, proprio in questo anno in cui Milano è stata deserta nella sua attività più importante a livello mondiale. Design come ricerca, il concetto del mobile, dell’arredo, della casa. Queste manifestazioni urbane a settembre sono un modo per non perdere questo appuntamento fondamentale. Stare chiusi in casa ha messo in luce la manchevolezza dei nostri arredi, la casa era più vissuta come posto di transito mentre ora è un luogo di sosta. di lavoro”. Questa Design Week ha puntato molto sugli incontri, dibattiti, lo stare tra la gente. C’è un meeting point all’Istituto Marangoni, scuola di design, in via Cerva. Si parla di sostenibilità, riuso, economia circolare. “Ogni giorno  alle 17  ci sono incontri in presenza con vari personaggi e alle 19 è tutto già in rete”. La voglia di rinascita visibile. “Sono arrivati inglesi, francesi, olandesi, svizzeri, tutti in auto”. L’apertura ufficiale sarà il 2 ottobre alle Gallerie d’Italia. E si arriva a Brera, altro distretto del design, si passa da zona Tortona e si pedala fino alla Triennale. Dove il presidente Stefano Boeri, il direttore del Museo del Design Italiano Joseph Grima, il designer Fabio NovembreMarva  Griffin, creatrice e curatrice del Salone Satellite, accompagneranno le visite gratuite per approfondire la storia del design italiano, a partire da una selezione dei più iconici e rappresentativi tra i 1.600 oggetti della collezione della Triennale.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ