PUBBLICITÁ

GranMilano

Taglio sartoriale a prezzi abbordabili. I nuovi corner di Ovs

Fabiana Giacomotti

Occhio agli investimenti di Tamburi e Beraldo: venti milioni per cinquecentuplicare le giacche di Piombo

PUBBLICITÁ

Milano val bene una giacca, e dunque buone notizie per i signori milanesi che pochi mesi fa avevano visto spegnersi le luci del monomarca Piombo di corso Garibaldi, aperto da qualche stagione sotto l’egida di Ovs.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Milano val bene una giacca, e dunque buone notizie per i signori milanesi che pochi mesi fa avevano visto spegnersi le luci del monomarca Piombo di corso Garibaldi, aperto da qualche stagione sotto l’egida di Ovs.

PUBBLICITÁ

 

Non era un esperimento fallito, come molti temevano dopo essersi approvvigionati con grande letizia di abiti dal taglio sartoriale a prezzi più che abbordabili, bensì di un ballon d’essai riuscito, al punto che quell’unica boutique, insieme a quella molto più defilata di Treviso, sta per moltiplicarsi in cinquecento corner in tutti i punti vendita di Ovs: sessanta metri quadrati di media, pareti blu Klein, con trecento euro ci si veste da capo a piedi e con molte pretese di eleganza (fra i clienti affezionati figurano Saturnino, il fotografo Maki Galimberti e il banchiere Federico Scrocco, insomma la trasversalità assoluta).

 

PUBBLICITÁ

Il ceo Stefano Beraldo e l’azionista di riferimento Gianni Tamburi, che ha uffici nei pressi della boutique-test, credono a tal punto nell’operazione da avervi investito circa venti milioni di euro. La creatività è italiana ma la produzione no, ça va sans dire e un po’ con dolore, benché Beraldo e Ovs siano stati fra i primi a pubblicare un bilancio di sostenibilità, e sotto l’hashtag #wecare promuova il riciclo dei capi e molte altre attività di tutela della persona e dell’ambiente, e abbia adottato l’approccio scientifico del Sustainability Life Cycle Assessment di The Natural Step per rendere più efficaci i propri in tutti gli aspetti del business, che non comprendono ovviamente solo i prodotti venduti, ma anche la logistica e l’approvvigionamento energetico degli edifici.

 

“Produrre in modo etico non dipende dal posizionamento prezzo di ciò che realizziamo o dal vendere a prezzi accessibili, ma dal poter comunicare con trasparenza i propri processi”, è il mantra del ceo di Ovs, che ha creato la carta di identità dei capi, per spiegare l’impatto di ciascuno in termini di produzione di CO2 e il suo indice di riciclabilità. Speriamo che tutti la leggano.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ