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Contro mastro ciliegia

#PedoBiden, Trump fa un altro passo nel complottismo

Maurizio Crippa

The Donald, già noto e appassionato utilizzatore delle menzogne di QAnon, ha ritwittato un hashtag infame, trasportandolo per sempre dal mondo dei pazzi cospirazionisti a quello della comunicazione politica

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Se siete rimasti all’epoca, in fondo felice e quasi ingenua, dei birthers, i complottisti di ultra destra che diffondevano la balla secondo cui Obama non è nato negli Stati Uniti ma in Kenya, e dunque non poteva essere legittimo presidente, dovreste aggiornare la vostra timeline. Da anni QAnon, il mefitico ectoplasma del web che contagia di menzogne cospirazioniste anche la vita reale, racconta che l’establishment democratico al completo è in realtà una pericolosa setta (deep state) di adepti della pedofilia che vuole corrompere l’America.

Si era partiti già al tempo di Hillary Clinton (ohibò, vi pare il tipo?) e adesso il bersaglio grosso è #PedoBiden, secondo l’hashtag di gran successo di QAnon (Biden, pure lui: uno che al massimo annusava la permanente delle tardone). Se credete che siano solo quisquilie del web, si vede che vivete su Venere, il pianeta dell’amore, e metabolizzate fosfina. Perché qui sulla terra l’odio è feroce e l’abisso della propaganda complottista, al tempo di Trump, non conosce fondo per il suo inferno.

Così ieri The Donald, già noto e appassionato utilizzatore delle menzogne di QAnon, ha ritwittato l’hashtag #PedoBiden trasportandolo per sempre dal mondo dei pazzi complottisti a quello della comunicazione politica. Non era mai accaduto che una simile infamia entrasse in un dibattito elettorale. E al voto manca ancora un mese e mezzo. Gesù.

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