La procura di Lucca dà retta agli eco-nazi e apre un'indagine contro il Jova Beach Party a Viareggio

Ermes Antonucci

La tappa toscana del tour estivo di Jovanotti accusata di creare danni all'habitat naturale. Ma i dati dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale smentiscono la denuncia delle associazioni ambientaliste

Non bastavano le polemiche degli “econazisti”. Ora il tour estivo di Jovanotti in giro per le spiagge italiane, il Jova Beach Party (organizzato con la collaborazione del Wwf), deve fare i conti persino con l’apertura preventiva di inchieste da parte della magistratura. E’ ciò che sta accadendo in Toscana. La procura di Lucca ha infatti aperto un’inchiesta sul concerto di Jovanotti in programma a Viareggio, sulla spiaggia del Muraglione, il 2 e 3 settembre prossimi.

Il concerto ancora non c’è stato ma la procura già ipotizza la violazione dell’articolo 733 bis del codice penale, che punisce la distruzione o il deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, insomma il danno ambientale. Il fascicolo è per il momento a carico di ignoti, ma chissà, magari nei prossimi giorni toccherà persino assistere all’iscrizione di Lorenzo Cherubini – vero nome di Jovanotti – nel registro degli indagati, o al suo arresto preventivo per il rischio di consumazione del reato.

L’inchiesta è stata aperta in seguito all’ennesimo esposto presentato da un’associazione ambientalista. Per l’associazione, l’area dove dovrebbe avvenire il concerto (per il quale sono attese circa 80 mila persone) ospiterebbe piante di particolare valore paesaggistico che contribuiscono alla costruzione delle dune, contrastando l’erosione della spiaggia. Una tesi smentita categoricamente dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), che in una relazione resa nota dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, evidenzia: “La zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e la separa dal porto di Viareggio e pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali dunali riportati nella direttiva Habitat 92/43/Cee”. Le specie vegetali individuate nelle segnalazioni delle associazioni ambientaliste, scrive ancora Arpat nella nota, “non sono specie protette e le dune si trovano ‘costrette’ tra il mare e il ‘muraglione’, che ne interrompe la naturalità di movimento tipica delle realtà come, per esempio, si ritrova nella zona più a sud denominata ‘Lecciona’, oggetto peraltro di approfonditi studi”.

Insomma le tesi delle associazioni ambientaliste contro il Jova Beach Party a Viareggio non hanno alcun fondamento, come sottolineato su Facebook, con un certo fervore, dallo stesso sindaco Del Ghingaro: “L’Arpat chiarisce che la spiaggia del Muraglione NON è habitat naturale e le specie vegetali NON sono specie protette. Con questa comunicazione possiamo considerare conclusa anche l’ennesima polemica estiva viareggina”.

Poche ore dopo, il sindaco viareggino ha pubblicato sui social una foto che lo vede affacciato alla finestra, con la scritta: “Serve pazienza. Ma tanta, tanta, tanta, tanta pazienza”. La stessa che deve aver maturato anche  Jovanotti di fronte alle continue polemiche delle ultime settimane per il suo tour in giro per l’Italia.

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