Il Movimento 5 Stelle vota a favore della riforma Cartabia, contro la quale le toghe hanno scioperato. Santalucia (presidente Anm): "Riforma non rispettosa della Costituzione". Maiorino (M5s): "C'era urgenza di approvarla"
Mai prima dell’avvento del governo Draghi qualcuno avrebbe immaginato che un giorno il Movimento 5 stelle, il partito delle toghe e delle manette, avrebbe votato una riforma contro la quale l’Associazione nazionale magistrati ha scioperato, definendola “un rischio per l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati”. Invece è ciò che è accaduto con l’approvazione definitiva del testo Cartabia. La riforma prevede alcune disposizioni su cui i grillini un tempo avrebbero fatto le barricate: separazione quasi totale delle funzioni tra pubblici ministeri e giudici, voto agli avvocati nei consigli giudiziari per le valutazioni dei magistrati, istituzione di un fascicolo delle performance che tenga conto anche dei risultati giudiziari ottenuti dai magistrati, nuovi illeciti disciplinari (anche per tutelare la presunzione di innocenza degli indagati).
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