EDITORIALI
I pm non sono una cura
L’archiviazione per Fontana e i flop della pandemia giudiziaria lombarda
L’archiviazione decisa dal gip di Milano, Natalia Imarisio, dell’inchiesta che vedeva indagato il governatore Attilio Fontana per autoriciclaggio e falso in una “voluntary disclosure” relativa a fondi privati depositati a Lugano e scudati nel 2015, era una notizia annunciata. Ma fa sempre un certo effetto, quando a chiedere di cestinare un’inchiesta sono gli stessi pm che l’hanno iniziata e condotta. In questo caso, tecnicamente, c’è una rogatoria cui la Svizzera ha valutato di non dovere rispondere. Per Fontana è un sollievo personale e anche un piccolo successo politico, in attesa del processo cui questa vicenda si legava, quello sulla famosa “donazione” di camici in cui era coinvolta l’azienda di un parente del governatore (udienza preliminare il 18 marzo). Ma l’impressione è che sotto il profilo giudiziario molto del fango (mediatico) che ha colpito il governatore gli stia scivolando di dosso.
E’ un effetto che, purtroppo, ben conosciamo in tantissime inchieste contro presunte (e spesso funamboliche, al solo idearle) corruzioni, destinate a finire nel nulla. Il caso della regione Lombardia nel drammatico periodo dell’emergenza Covid è particolarmente significativo di un metodo in cui conta più il primo effetto politico e mediatico, che il risultato in tribunale. Lo scorso ottobre, ad esempio, è stata archiviata l’inchiesta per la “strage degli anziani” al Pio Albergo Trivulzio: le ipotesi erano di epidemia colposa e omicidio colposo plurimo. Nessun riscontro, e richiesta di archiviazione avanzata dagli stessi pm. Ancora, la roboante inchiesta su una presunta “duplice turbativa” per forniture di test all’ospedale di Pavia, che vedeva indagata l’azienda DiaSorin, è finita archiviata per volontà degli stessi indagatori. C’è chi dice, à la Davigo, che questi esiti sono la prova che il sistema funziona e sa distinguere colpevoli e innocenti. Viene naturale, invece, domandarsi se un sistema che chiede così frequentemente di cestinare le sue iniziative stia davvero facendo un lavoro utile alla società, per non parlare della politica e delle persone.
La disputa dei paesi sicuri