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Verdini verso il carcere. La brutale conclusione di un accanimento giudiziario

Redazione

La Cassazione conferma la sentenza in appello e condanna l'ex senatore a sei anni e sei mesi di reclusione per la bancarotta del Credito Cooperativo fiorentino 

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Sei anni e sei mesi di reclusione. È quanto prevede la sentenza della Cassazione per Denis Verdini, coinvolto nella lunga vicenda giudiziaria per la bancarotta del Credito Cooperativo fiorentino, di cui l’ex senatore è stato presidente per vent’anni circa. I giudici della Quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Paolo Antonio Bruno, hanno infatti confermato la condanna inflitta in appello, ad eccezione dei quattro mesi per la truffa sui fondi dell’editoria caduti per prescrizione.

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Sei anni e sei mesi di reclusione. È quanto prevede la sentenza della Cassazione per Denis Verdini, coinvolto nella lunga vicenda giudiziaria per la bancarotta del Credito Cooperativo fiorentino, di cui l’ex senatore è stato presidente per vent’anni circa. I giudici della Quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Paolo Antonio Bruno, hanno infatti confermato la condanna inflitta in appello, ad eccezione dei quattro mesi per la truffa sui fondi dell’editoria caduti per prescrizione.

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Nell’udienza di ieri, il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Fimiani, aveva sollecitato l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado, ritenendo necessari ulteriori approfondimenti su “numerosi episodi” relativi al crac della banca fiorentina.

 

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Della sentenza si dicono “profondamente delusi” i legali di Verdini, gli avvocati Franco Coppi e Ester Molinaro, che hanno commentato la decisione dei giudici con i cronisti. “Il ricorso che avevamo proposto a noi sembrava fondato”, hanno detto, spiegando che ieri, nel suo intervento, il procuratore generale aveva chiesto l’accoglimento di larga parte dei motivi del ricorso. Verdini rischia ora il carcere. “Purtroppo mi pare che non ci siano esiti diversi”, ha confermato Coppi. “Per fortuna è un uomo molto forte e molto coraggioso e saprà affrontare questa prova".

 

 

Per questa vicenda, l’ex senatore – prima coordinatore nazionale di Forza Italia e poi dei moderati di Ala – è stato condannato sia in primo sia in secondo grado insieme ad altri 15 imputati: il 3 luglio 2018 la Corte d'appello di Firenze lo aveva condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione, riducendo la pena inflitta in primo grado che era stata di nove anni.

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La sentenza della Corte Suprema arriva dopo due rinvii dell'udienza a causa dell'emergenza sanitaria. Inizialmente prevista per lo scorso marzo, l'udienza era slittata prima al 17 luglio e poi a oggi.

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