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Sistema Saguto, otto anni e sei mesi all'ex magistrato antimafia

Riccardo Lo Verso

Il tribunale di Caltanissetta dimezza le richieste dell'accusa. Sei anni e due mesi al marito, Lorenzo Caramma; tre anni all'ex prefetto Francesca Cannizzo

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La condanna è pesante, ma meno di quanto la procura della Repubblica avesse chiesto. Silvana Saguto, ex magistrato e potente presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, è stata condannata a 8 anni e 6 mesi di carcere. La richiesta dei pubblici ministeri era di 15 anni e 4 mesi. Secondo il tribunale, così emerge dalla lettura del dispositivo, non era però un'associazione a delinquere quella che gestiva in maniera illecita i procedimenti che riguardano il sequestro dei beni dei mafiosi e degli imprenditori sospettati di essere in combutta con Cosa Nostra. Hanno retto alcune ipotesi di corruzione, falso e abuso d'ufficio. Mentre altre non hanno passato il vaglio dei giudici. Un punto di equilibrio fra accusa e difesa quasi inevitabile di fronte a una mole impressionante di contestazioni. I capi di imputazione erano 73.

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La condanna è pesante, ma meno di quanto la procura della Repubblica avesse chiesto. Silvana Saguto, ex magistrato e potente presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, è stata condannata a 8 anni e 6 mesi di carcere. La richiesta dei pubblici ministeri era di 15 anni e 4 mesi. Secondo il tribunale, così emerge dalla lettura del dispositivo, non era però un'associazione a delinquere quella che gestiva in maniera illecita i procedimenti che riguardano il sequestro dei beni dei mafiosi e degli imprenditori sospettati di essere in combutta con Cosa Nostra. Hanno retto alcune ipotesi di corruzione, falso e abuso d'ufficio. Mentre altre non hanno passato il vaglio dei giudici. Un punto di equilibrio fra accusa e difesa quasi inevitabile di fronte a una mole impressionante di contestazioni. I capi di imputazione erano 73.

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Cinque anni fa lo scandalo travolse il tribunale di Palermo. Le cimici dei finanzieri erano state piazzate all'interno dell'ufficio del magistrato. La donna, per anni punto di riferimento dell'antimafia, finì sotto inchiesta. Venne fuori un giro vorticoso di nomine che avrebbe favorito persone vicine al magistrato. Tra queste c'erano, e non solo per ragioni di parentela, il marito di Saguto, Lorenzo Caramma, condannato a 6 anni e 2 mesi, ma anche l'ex prefetto Francesca Cannizzo che di anni ne ha avuti tre (la richiesta era di sei). E poi c'era una sfilza di amministratori giudiziari per i quali la gestione dei beni sarebbe diventata un'occasione per incassare parcelle pesanti e piazzare in alcuni casi amici e parenti all'interno delle amministrazioni. Sono stati tutti condannati, a cominciare da Gaetano Cappellano Seminara, il più noto fra gli amministratori giudiziari palermitani a cui il tribunale ha inflitto 7 anni e 6 mesi di carcere. Anche nel suo caso la pena è al ribasso rispetto alla richiesta dell'accusa che era di 12 anni e 3 mesi.

 

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Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili, dalla presidenza del Consiglio dei Ministri alle aziende in amministrazione giudiziaria, con centinaia di migliaia di euro. Cinque anni fa l'antimafia, dura e pura, considerata inattaccabile, veniva minata nelle sue fondamenta. È stato l'intero sistema delle misure patrimoniali a vacillare. L'inchiesta avrebbe svelato che le aziende in amministrazione giudiziaria erano divenute uffici di collocamento per lavori ben retribuiti. La procura di Caltanissetta non commenta la sentenza, lo fanno i legali dei principali imputati convinti che, di fronte al venir meno di una grossa fetta di capi di imputazione, ci sia un ulteriore spazio di manovra nel processo d'appello.

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